Presidio "Libera" nel nome di Giovan Battista Tedesco
- Scritto da Redazione
- Categoria: Cultura
È intitolato alla memoria di Giovanbattista Tedesco, il carabiniere vittima della sacra corona unita nel l’89, il presidio di “Libera”, inaugurato martedì sera alla presenza del figlio di Tedesco, Alessandro, che ha ringraziato per la scelta del nome del padre. «Dare un nome significa dare un volto a queste persone che ci hanno lasciato; bisogna fondere la memoria con l’impegno e l’impegno con la memoria; l’io deve diventare noi - ha detto Alessandro Tedesco -. Attribuire un nome significa dare quella dignità che viene calpestata col non ricordo. Non dimenticare significa impegnarsi. Con le loro morti, le vittime, hanno cambiato il nostro Paese: a noi l’obbligo perché quelle morti non siano vane».«Ogni volta che nasce un presidio è un momento importante perché il presidio è la bocca, le gambe, le mani, le orecchie, il naso di Libera», ha aggiunto Alessandro Cobianchi, coordinatore regionale di “Libera”. Appena giunto da Roma, il segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati, Maurizio Carbone, ha voluto essere presente ed ha parlato dell’impegno dell’Associazione Magistrati con “Libera” nello svolgere l’educazione alla legalità. «il nostro lavoro da solo non basta: dobbiamo dare un senso di vicinanza delle istituzioni alla gente. Ci impegniamo al di là del nostro lavoro andando nelle scuole, nelle piazze.
Idea per la nascita di un “Museo degli antichi mestieri”
- Scritto da Alfonso Caccese
- Categoria: Cultura
Il progressivo lento ed inesorabile spopolamento dei nostri paesi e la conseguente fuga in massa verso mete più allettanti ed industrialmente avanzate, l’introduzione di nuove tecnologie e di nuovi modelli di sviluppo hanno fatto sì che l’esistenza e il tramandarsi di arte e mestieri secolari, si sia interrotto e, di fatto, sia andato perduto ed eliminato dalla memoria collettiva nell’arco di qualche decennio.Una grave perdita dal punto di vista antropologico ma anche dal punto di vista identitario della nostra storia e cultura. Il progresso non può fermarsi ma la crescita culturale e una nuova generazione può di certo tentare il recupero di quello che è stata la umile condizione di vita dei nostri padri e del nostro paese. Ad alcuni potrebbe sembrare un operazione complessa ma oggi ci sono e sono evidenti, tutte le condizioni necessarie per un progetto nuovo che ne inverta la tendenza. Partendo da queste premesse di ordine generale l’idea per la creazione di un “Museo degli antichi mestieri”, unita ad altre iniziative di promozione locale, potrebbe rappresentare una svolta ed un cambio di passo per uscire dalle secche in cui è impantano il paese.
Stazione ferroviaria: una vera Via Crucis
- Scritto da Redazione
- Categoria: Attualità
Già nel lontano 1913 Padre Bernardino Santosuosso, nel suo libro “Pagine di Storia Civile”, scriveva: << alcune modeste aspirazioni dei cittadini di Montecalvo per mettere,veramente, il nostro paese su la via del progresso. Aspirazioni, che sono già in realtà per le più umili borgate che non hanno una storia e che per noi oggi sono un pio desiderio - ma che sarebbero urgenti, per far sparire il nostro isolamento ed, insiememente, si praticherebbe un commercio utile ed altro>>.
Dopo un secolo niente è cambiato, anzi , cose che avevano acquisite con grandi lotte e mobilitazioni popolari ci sono state tolte a discapito dell’esigenza di un progresso eco sostenibile.
Una linea ferrovia che collegasse il mar Tirreno con il mar Adriatico ed in particolare Napoli con la provincia di Foggia era già stata disegnata nel 1836, ma tra questa ipotesi e la realizzazione della linea trascorsero alcuni decenni:
infatti, le diverse questioni che sorsero attorno al progetto della linea riguardavano non il collegamento ferroviario in sé, quanto il percorso che esso avrebbe dovuto seguire.
Il sindaco di Montecalvo Irpino scrive al ministro Galletti.
- Scritto da Redazione
- Categoria: Politica
Il Sindaco di Montecalvo Mirko Iorillo interviene con forza sulla questione delle trivellazioni in Irpinia inviando una lettera al Ministro dell'Ambiente, Galletti, sul progetto di ricerche di idrocarburi denominato “Case Capozzi”. Il progetto prevede scavi esplorativi in territori ricadenti nei comuni di Montecalvo Irpino, Ariano Irpino, Melito Irpino e Casalbore in provincia di Avellino e Foiano, Molinara, Montefalcone, Castelfranco, Ginestra, San Giorgio la Molara, Buonalbergo, Pago Veiano, Pesco Sannita, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Benevento, Pietrelcina, Paduli, Sant'Arcangelo Trimonte, Apice, San Nicola Manfredi e San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento.
Nota in merito a “Cicatiéddru" di Angelo Siciliano
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Cultura
Nota in merito a “Cicatiéddru”, Termine dialettale sostituito da “Cicatiello”, scritto sull’arco effimero della sagra del 15 agosto 2014, allestito nella parte orientale di Corso Vittorio Emanuele a Montecalvo Irpino, e su altri documenti ufficiali. Poiché ho ricevuto da qualche amico una richiesta precisa, esplicito la mia opinione a riguardo del dialetto montecalvese e del termine “cicatiéddru”, gnocchetto prodotto con tre dita di una mano femminile da una biscia di pasta, "cìngulu", sopra una tavola, "tavulìddru", su cui si è proceduto in precedenza a fare un impasto di farina di grano duro e acqua.Chiaramente mi espongo anche in merito al comportamento discutibile adottato in passato, allo scopo di semplificare, abbellire, depauperare e in conclusione svilire l’autenticità del nostro dialetto. A Montecalvo, in ossequio alla cultura e alla parlata della piccola borghesia locale, si cominciò a edulcorare il dialetto locale negli anni Sessanta del Novecento, presumendo che, complice la televisione, fosse meglio procedere verso l’italianizzazione della nostra parlata, senza rendersi conto che il dialetto e l’italiano avrebbero potuto convivere tranquillamente, viaggiando affiancati su binari separati.
Festa del cicatiello (Cicatieddru)
- Scritto da Alfonso Caccese
- Categoria: Tradizioni
Il 15 agosto è una data ormai storica per i Montecalvesi. Dai primi anni '70 ogni anno si rinnova quello che può definirsi un vero e proprio rito: la sagra dei cicatielli. Il termine “cicatielli” non è un semplice equivalente in dialetto montecalvese di quelli che sono i cavatelli molisani o pugliesi.Il cicatiello (Cicatieddru) di Montecalvo ha delle caratteristiche proprie che lo distinguono non solo da questi, ma anche dai “cicatielli” delle zone limitrofe. Si può dire, infatti, che il cicatiello fa parte della comune tradizione gastronomica irpina, essendo un tipo di pasta povero composto da due soli ingredienti, la farina e l’acqua. Ma ciò che distingue i cicatielli di ciascuna zona è il tipo di lavorazione: in particolare, risalente è la disputa su come questa pasta debba essere “cavata” o “cicata”, cioè su come l’impasto di acqua e farina di grano duro, una volta lavorato, debba essere inciso con le dita.
Ancora...munnezza
- Scritto da Cittadino Montecalvese
- Categoria: Cronaca
Tante promesse, tante parole ma ancora tanta munnezza. Nel percorso che collega Via Boccaccio con Via Padre Marciano Ciccarelli,la zona del Boschetto è diventata una discarica a cielo aperto. L’inciviltà di alcuni cittadini Montecalvesi non ha limiti. Oramai l’abitudine di abbandonare rifiuti di ogni tipo è diventata una insana consuetudine. Tra le siepi che costeggiano la stradina, é nascosto qualsiasi materiale di scarto e nell’aria si sente un odore putrido e nauseabondo che irrita le persone che la percorrono.Sul ciglio della strada, addirittura vengono bruciate bottiglie di vetro ed altri scarti. Il fenomeno si ripete oramai da parecchi anni e a niente è servita la campagna di sensibilizzazione dell’amministrazione comunale. Evidentemente non basta, occorrerebbe un controllo più severo da parte dei Vigili Urbani ed un intervento di controllo anche da parte di Irpinia ambiente ed iniziare a pensare a come bonificare l’area e renderla fruibile alla popolazione. Recuperare questa area darebbe un senso di civiltà a tutti e dimostrerebbe sensibilità per l’ambiente della maggior parte dei cittadini montecalvesi che tanto anelano alla bellezza e decoro urbano del paese.
L'addio di Iole
- Scritto da Redazione
- Categoria: Cronaca
Non temete per me, il mio viaggio terreno si è concluso in modo tragico ora sono nella gloria del Signore,
a tutti quelli che mi hanno voluto bene e che mi hanno dimostrato affetto dico loro che adesso mi inebrio dell'amore di Dio.
Qui dove sono ora non c'è sofferenza , ne' il dolore! Se mi amate, non piangete!
Continuate a parlarmi, non smettete mai di sorridermi!
Perché passeggiando lungo i sentieri dell'eternità, illuminati dalla luce di Dio, possa ascoltare i vostri pensieri ! Adesso canto, insieme a tutto il paradiso. Però vi prego! Non smettete mai di parlarmi .
Vivete ogni giorno come se fosse l'ultimo ! Ma ciò che non è eterno e ' nulla ! Cercate l'eternità! Cercate Dio.! In ogni creatura e in ogni angolo della terra!
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