Mario Aucelli
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- Categoria: Personaggi
Prof. Mario AUCELLI
Iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti dal 22 gennaio 1974. Tessera n. 082023. Collaboratore, in ordine di tempo, del glorioso “IL GIORNALE” di Napoli fondato da Benedetto Croce; de “IL TEMPO” di Roma; dal 1957 de “IL MATTINO” di Napoli, per il quale ha intensamente scritto per quasi cinquant’anni.
Ha collaborato con varie riviste nazionale, con la RAI-TV, con radio e TV private.
E’ stato redattore capo di “IRPINIA FLASH” finché il periodico di Alfonso De Cristofaro è stato pubblicato. E’ stato ed è direttore responsabile di “Radio Ufita”; di “Scienze Algologiche”, bimestrale di algologia, anestesia, rianimazione, terapia intensiva ed iperbarica, edito sotto la direzione scientifica dell’Istituto di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva della II Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli; di “Canis Pastoralis”, rivista specialistica del cane Maremmano-Abruzzese.
Suoi scritti e schede si trovano in varie riviste e enciclopedie.
Oasi Maria Immmacolata
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- Categoria: Sito 2002
Scheda della Casa
L'Oasi Maria Immacolata è un centro di cultura.E' dotata di 90 stanze,complete di servizi,di 200 posti letto, di locali per campi scuola autogestiti e di ampio parcheggio.
Circondata da bosco, pineta, giardino,orto, vigneto,parco degli ulivi, parco e "Casa S.Antonio", offre ,al visitatore , un rilassante e tranquillo momento di soggiorno.
Aperta tutto l'anno,accoglie convegni, corsi di formazione umana e cristiana. Fa parte della Federazione Italiana Esercizi Spirituali ( F.I.E.S.).
Costume La Pacchiana
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- Categoria: Sito 2002
DESCRIZIONE DEL COSTUME MONTECALVESE
LA PACCHIANA
Anticamente ve ne era uno cosiddetto «giornaliero» ed un altro per le feste e per le grandi occasioni. Quest’ultimo si componeva di numerosi pezzi:
1) lunghe mutande con merletto lavorato a «puntina» e con ampia spaccatura nella bracatura;
2) calzettoni neri di lana doppia lavorati con i ferri;
3) sottana corta tipo gonna;
4) camicia bianca di mussola con merletto giallo ed iniziali rosse lavorate a «punto a croce’ .
5) busto-gilet di colore vario ed un corpetto nero che regge le maniche allacciato con numerosi nastrini;
6) gonna pieghettata di velluto o di raso (originariamente lana plisset) lunga fino al ginocchio (probabilmente essa si e cominciata ad accorciate nel’corso di questo secolo);
7) un grembiule lavorato con ricami anche dorati detto vantesino (forse dal latino ante-sinum);
8) scarpe decolte di vario colore e adornate con nastrini intonati allo stesso colore chiamati «capisciole»;
9) copricapo per la festa, di tipo ripiegato, detto «pannuccia», molto largo, che arriva, con la frangia, fino a coprire tutta la schiena. E finemente ricamato. In alternativa alla pannuccia, che era solo per i giorni festivi, vi erano il «maccaturo» e la «tovaglia», quest’ultima ricamata «a spugna».
La proposta di istituzione provincia della Baronia-Calore-Alta Irpinia
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- Categoria: Politica
Presentato in data 11 novembre 2002; annunciato nella seduta ant. n. 274 del 12 novembre 2002.
Onorevoli Senatori
La proposta di istituzione della provincia della Baronia-Calore-Alta Irpinia, con capoluogo Ariano Irpino, nella regione Campania, risponde ad una esigenza di rivitalizzazione e valorizzazione economica e culturale di un’area che, nel corso degli ultimi anni, pur presentando notevoli potenzialità, ha subito un preoccupante processo di emarginazione politica e depauperamento demografico. L’area che si propone per la costituzione della nuova provincia, per distacco dalla provincia di Avellino, si estende per 1532,86 Kmq e conta 132.645 abitanti, distribuiti in 43 comuni. Della costituenda provincia, in definitiva, faranno parte i comuni delle comunità montane dell’Ufita e dell’Alta Irpinia e quelli ad esse interconnessi o adiacenti.A questi comuni potrebbero aggiungersi, per naturale convenienza geografica e affinità sociale e culturale, i comuni di Ginestra degli Schiavoni, Castelfranco in Miscano e Buonalbergo, attualmente facenti parte della provincia di Benevento, e i comuni di Anzano, Panni, Accadia, Monteleone di Puglia, Celle San Vito, Faeto e Orsara, attualmente facenti parte della provincia di Foggia, per un totale – al 2001 – di 15.163 abitanti. Il numero degli abitanti della costituenda nuova provincia non raggiunge i 200.000 previsti dalla legge, ma sul problema si possono fare tre
Gastronomia Montecalvese: I cicatielli
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Gastronomia Montecalvese: I cicatielli
Cicatielli (ricetta base)
Convento S. Antonio da Padova
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- Categoria: Sito 2002
La famiglia francescana di Montecalvo Irpino vive all'ombra del convento di S. Antonio all'entrata del paese. Il convento, da sempre residenza dei frati minori , fu costruito intorno al 1600,distrutto molte volte dal terremoto,oggi si presenta come una struttura moderna e funzionale. Annessa al convento e alla chiesa di S.Antonio da Padova, c'è l'Oasi Maria Immacolata. Il convento rappresenta il punto di aggregazione degli amici di S. Antonio per rinfrancarsi spiritualmente e portare a tutti il messaggio cristiano di Pace e Bene. Nel 1222 San Francesco d’Assisi, percorrendo le antiche vie romane, andava pellegrino al Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano. Montecalvo, centro strategico sulla via IGNATIA (al di sopra di Casalbore), lo vide passare non lontano e conservò il ricordo della sua predicazione e del suo insegnamento. Il seme gettato dal poverello di Assisi germogliò subito a Montecalvo grazie alla devozione a uno dei suoi figli più grandi: S. Antonio.
Annibale Bozzuti
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Annibale Bozzuti
(Montecalvo Irpino, 2 febbraio 1521 – Chiace, 6 ottobre 1565) è stato un cardinale italiano.
Fu un prelato italiano del XVI secolo: nel 1565 papa Pio IV lo creò Cardinale di Santa Romana Chiesa.
Biografia
Nato a Montecalvo Irpino da una nobile famiglia del patriziato napoletano, studiò diritto a Napoli e si addottorò in utroque iure. Ricevuti gli ordini minori, fu ambasciatore presso l'imperatore Carlo V: intraprese la carriera ecclesiastica e si stabilì a Roma, dove fu Protonotario apostolico e prelato domestico sotto il pontificato di Paolo III: fu prolegato apostolico a Bologna, referendario del Tribunale della Segnatura Apostolica e governatore di Borgo.
Montecalvo e il Volontariato
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- Categoria: Storia
Montecalvo e il Volontariato
Nel marzo 1985 nasce dall’iniziativa di alcuni amici, che si fanno promotori dell’idea, l’APAMI (Associazione Pubblica Assistenza di Protezione Civile Montecalvo Irpino). E, questa dell’APAMI, un’idea che viene subito bene accolta dalla popolazione di Montecalvo, fino a diventare iniziativa popolare. Ne è di riprova il numero dei soci effettivi e contribuenti che si è più che raddoppiato dalla data di costituzione ad oggi, anche a fronte di una quota di iscrizione annuale superiore a quella delle altre associazioni di Montecalvo, segno evidente, insieme alla varietà di età dei soci, che vanno dai 18 ai 70 anni, che esisteva un problema e che I’APAMI era la risposta giusta. Questa associazione ha come compito statutario la solidarietà verso tutti i componenti la comunità di Montecalvo lrpino, ed ha deciso di praticare questa solidarietà nel settore dell’assistenza in caso di infortuni o in caso di calamità naturali attraverso i mezzi a sua disposizione. E un’associazione giovane, però, grazie alla donazione di un’ambulanza dai colleghi della Pubblica assistenza di Camogli attraverso la Federazione delle Pubbliche Assistenze e la donazione di materiale per gruppaggio dell’AVIS di Benevento, ma soprattutto grazie alla generosità degli abitanti di Montecalvo, è anche la più ricca in termini materiali, e in particolare è l’associazione con il più ampio spettro di attività sociali da svolgere e di potenzialità da esprimere, non an cora, purtroppo, sfruttate.Pur a pochi anni dalla sua nascita, può però vantare già dei risultati conseguiti nel campo della prevenzione verso i rischi dovuti a calamità naturali attraverso la realizzazione per conto dei Comune di Montecalvo Irpino del Progetto Mercurio per il censimento nazionale in aiuto ai cittadini di Montecalvo.Ogni associazione è un fiore all’occhiello della comunità dove sorge, perché è testimonianza dell’attivismo dei cittadini che la compongono, e I’APAMI in specifico per i suoi fini statutari e per la, purtroppo, carenza di simili associazioni nei comuni limitrofi, Io è per Montecalvo in modo particolare, perché proietta attraverso un discorso di solidarietà questa comunità a livello provinciale.
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