Montecalvo Irpino - Cultura e Tradizione
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La "Comunità romana di Tressanti"

Scritto da Mario Sorrentino
Categoria: Sito 2002
Pubblicato: 10 Marzo 2003

PRESENTAZIONE
Raccogliamo e pubblichiamo questi due scritti così come essi sono stati redatti e lanciati nel vasto iperspazio del Web tramite il sito “Irpino.it”. Scritti che registrano quasi alla lettera, oltreché i primi appunti, anche i dialoghi e i discorsi tenuti prima di tutto tra noi due autori e poi tra noi con altri amici, durante i sopralluoghi nel territorio di Tressanti di Montecalvo, nell’agosto 2003. Segnatamente con Alfonso Caccese, Franco D'Addona e Franco Cardinale. La genesi del primo scritto (“Anzano”) è presto detta. Nell’udire un giorno un certo nome, “Anzano”, uno di noi, modesto praticante di linguistica diacronica e di toponomastica, sentì nel suo orecchio uno squillo di campanello.Il proseguimento potrete trovarlo nel primo capitolo della Parte Prima.

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Prof.Antonio De Florio

Scritto da Redazione
Categoria: Personaggi
Pubblicato: 03 Marzo 2003

Prof.Antonio De Florio


Nato a Montecalvo Irpino il 16/06/1936.
Già Dirigente Superiore della Pubblica Amministrazione, è attualmente professore a contratto presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Firenze.
Esperto di Legislazione e di Politiche Scolastiche, nella sua lunga attività professionale ha percorso, in qualità di docente e/o dirigente, vari gradi di istruzione della scuola, da quella elementare alla secondaria superiore. Successivamente è passato nei ruoli amministrativi della Pubblica Istruzione, ricoprendo gli incarichi di Provveditore agli Studi di Siena, di Firenze e di Sovrintendente Scolastico per la Toscana.
Negli studi da lui condotti, appaiono notevoli quelli sull'integrazione scolastica dei disabili, anche grazie alla sua pluriennale attività di docente nei Corsi di Specializzazione Polivalente. È stato Responsabile del Servizio Aggiornamento dell'IRRSAE (oggi IRRE) della Toscana e Vicepresidente dello stesso Istituto.
Notevolissima la sua attività pubblicistica: iscritto all'Albo dei Giornalisti della Toscana, ha pubblicato molteplici articoli sulle più

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Mario Sorrentino - Presentazione - Lo zio d'America

Scritto da Mario Sorrentino
Categoria: Sito 2002
Pubblicato: 03 Marzo 2003

Professor  Mario SORRENTINO
Laureato in Lingue e Letteratura straniere presso l’Università di Bologna.
E’ appassionato e cultore di glottologia.
Autore di varie pubblicazioni; due di queste dedicate alla sua terra d’origine da cui non ha voluto mai tagliare le radici.
Questi i titoli delle pubblicazioni riguardanti Montecalvo (scritte a due mani con Alfonso Caccese n.1958): “ La comunità romana di Tressanti” e “ La Malvizza: la transumanza, le Bolle, il grano”
presenta l'opera di LOUIS  A. DE FURIA  The Road From  Ariano Irpino (Versione Italiana)
IPOTESI SUL NOME DELLA COMUNITA’ ROMANA DI TRESSANTI

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Basilica di Santa Maria Assunta

Scritto da Redazione
Categoria: Sito 2002
Pubblicato: 20 Febbraio 2003

BASILICA di SANTA MARIA ASSUNTA in CIELO  già COLLEGIATA (CHIESA MADRE)

Alla sommità del paese, attigua alla residenza dei duchi, si erge la chiesa più antica di Montecalvo: S. Maria Assunta in Cielo.
Presumibilmente sorta sui ruderi di un antico tempio, dal 1300 ha sfidato tutte le catastrofi abbattutesi sul paese, per giungere a noi nella sua bellezza originaria, anche se sembra destinata ad un non felice rapporto con gli uomini e con il tempo. 
L’attuale struttura dovrebbe risalire al 1428 (in origine aveva il tetto a cupole corrispondenti alle varie cappelle laterali).
Dopo il 1930 una descrizione, documentata, dei vari rimaneggiamenti, fu fatta stampare dal dott. Carlo Caccese. Il terremoto del 1962 non la risparmiò. I danni subiti furono aggravati, inoltre, dal sisma del 1980.
E’ rimasta abbandonata alla mercè di tutti per quarant’anni. 
E’ stata restaurata (con sottoscrizione popolare) e riaperta al culto, in pompa magna, e riconsacrata dall’arcivescovo Serafino Sprovieri, il 23 marzo 2002. 

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Stefania Longo fiera italiana

Scritto da Redazione
Categoria: Notizie
Pubblicato: 20 Febbraio 2003

Caro Alfonso,
Mi chiamo Stefania Longo, ho 22 anni e sono italoamericana di origine irpina (da Guardia dei Lombardi). Sono anche studiosa dell'Irpinia, nel campo di letteratura, avendo scritto la mia tesi di laurea sulla letteratura dell'Irpinia dopo il terremoto del 1980. Sono italianista di professione ma preferisco concentrarmi solo sull'Irpinia perché i miei legami con la zona-- pur non essendoci mai stata-- sono fortissimi.
Sono un'amica di Angelo Siciliano, il quale mi ha segnalato il tuo sito che trovo meraviglioso perché mi permette di sapere chi sono gli altri studiosi dell'Irpinia!
Sto provando a procurarmi una copia del libro di Louis A. De Furia, potresti dirmi dove l'avesti trovato? Grazie! Tanti saluti ed a presto!  Stefania

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Caterina ed Ettore Pignatelli

Scritto da Redazione
Categoria: Sito 2002
Pubblicato: 10 Febbraio 2003

Vennero le vicende tragiche dei baroni e le fatali conseguenze della loro congiura. La situazione creata da Ferdinando I° e da suo figlio Alfonso, determinò una sedizione collettiva e una consociazione dei principali baroni del regno, giurando essi di essere uniti a combattere il re e suo figlio Alfonso, al lora duca di Calabria. A fortificare quell’ accordo il papa Innocenzo VIII, emetteva un breve contro il medesimo re. Ma questi, avvertendo il pericolo, con abilità politica, previa improvvisa pacificazione col papa, seppe far andare a monte ogni cosa.

Così le cose, apparentemente, tornarono normali per brevissimo tempo, poiché terribili furono le vendette di Ferdinando contro i disgraziati baroni. Tra questi baroni federati, vi fu anche il nostro conte Don Pietro Guevara G. Siniscalco del regno. Naturalmente, quella non fu un’azione separata, ma ebbero l’appoggio delle persone più in vista delle loro terre. La nostra contea lasciò devoluta al re e amministrata da un governatore (Vedi: « La congiura dei baroni del regno di Napoli contro il Re Ferdinando I. » Camillo Porzio – Stampato in Roma nel 1565).

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LU PATRISUONNU

Scritto da Angelo Siciliano
Categoria: Cronaca
Pubblicato: 10 Febbraio 2003

Il sonno letargico era collegato a S. Giovanni Battista, che si festeggia il 24 giugno.

Forse con questa leggenda si voleva indurre i fannulloni e soprattutto i giovani a non poltrire a letto, ma a levarsi presto la mattina, possibilmente all’alba, perché l’estate era ed è tempo di mietitura.
Dato che in passato si mieteva a braccia con falcetto e cannìddri, quattro tutoli di canna per la protezione delle dita della mano sinistra che stringeva il mannello, era essenziale lavorare col fresco, prima che il sole, con la sua calura, rendesse quest’attività faticosa e insopportabile.

Mingo sta per Domenico.

Fonte: Mariantonia Del Vecchio, classe 1922, contadina; trascrizione, traduzione e annotazione di Angelo Siciliano del 1994

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L’ antichità di Montecalvo P. Bernardino Santosuosso

Scritto da Redazione
Categoria: Sito 2002
Pubblicato: 03 Febbraio 2003

L’ antichità di Montecalvo e la critica.

Gli scrittori classici rammemorano, nei loro libri, i più importanti centri del Sannio Irpino, anticamente, abitati e le antiche colonie. Montecalvo è circondata da questi luoghi storici,da alcune di queste antiche città , poi scomparse nel corso dei secoli, ma che ci attestano una grandezza passata. Cluvia , Equus Tuticus , chiamata poi S. Eleuterio, che fu primo vescovo di Ariano , ivi martirizzato, erano le più vicine alla nostra terra. La via Egnatia passava pel nostro territorio : ne fa fede il Ponte S. Spirito — residuo di ponte della via suindicata. Sappiamo che per la sua posizione strategica, formava un punto di primissimo ordine , imprendibile e sicuro da ogni lato, perchè quasi circondato da profondi burroni. Era inoltre un punto notevolissimo di osservazione , a 623 metri sul livello del mare , si scorgeva in gran parte, il percorso della suddetta via, che partiva da Benevento. Nel nostro territorio vi fu, in epoche lontane, un’importante centro abitato , di cui anche oggi si vedono gli avanzi ed i residui di antichità. Tale località è conosciuta col nome di Tre Santi. Dal punto di vista topografico è incantevole ed è provvisto di sorgenti di acqua, capaci di soddisfare ai bisogni

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