Possessori feudatari di Montecalvo: Da Pagine di storia civile di P .Bernardino Santosuosso - Montecalvo Irpino 1913
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Possessori feudatari di Montecalvo ai tempi normanni registrati nel R. Archivio di Stato di Napoli.
Da Pagine di storia civile di P.Bernardino Santosuosso - Montecalvo Irpino 1913
Ruggiero, che fu poi re di Puglia e di Sicilia - dopo le guerre con Ruggiero conte di Ariano, lo esiliò in Sicilia, e fondò la Contea di Buonalbergo - in terra beneventana, alla quale fu aggregata Montecaivo come terra feudale - e fu posseduta dal Conte Ruggiero di Buonalbergo.
In quei tempi il titolo insigne di conte era di pochissimi. Prima di re Ruggiero, fondatore della monarchia - senza dubbio la nostra terra era inclusa nella contea di Ariano, fin dalla spartizione delle terre — fatta tra i conquistatori normanni. (1).
Con il declino dell’impero Romano d’occidente, Montecalvo assume una propria identità, e le cronache del tempo registrano già nel 1099 la partenza di una sessantina di propri militi alle crociate per la liberazione di Gerusalemme.
La prima famiglia che ha avuto il possesso del feudo Montecalvese, della quale si ha notizia, è quella dei Portofranco.
Dal catalogo dei baroni normanni, compilato ai tempi di re Guglielmo il Buono - che si conserva nell’Archivio di Stato di Napoli
Prefettura di Ariano 1864
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
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SOTTO PREFETTURA D’ARIANO N. 10326 MANIFESTO Lì 19 Ottobre 1864
A termini dell’art. 13 del Regolamento annesso al Reale Decreto 14 Agosto 1864 n.1884 per l’applicazione della legge 15 Luglio 1864 per l’applicazione della legge 15 Luglio 1864 d’imposta sui redditi della ricchezza mobile:si notificano qui appresso i componenti delle Commissioni di Sindacato.
Comune di Ariano
Presidente il sig. Francesco de Miranda
Istituzione della provincia di Ufita-Baronia-Calore-Alta Irpinia
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Presentato in data 11 novembre 2002; annunciato nella seduta ant. n. 274 del 12 novembre 2002.
Onorevoli Senatori
La proposta di istituzione della provincia della Baronia-Calore-Alta Irpinia, con capoluogo Ariano Irpino, nella regione Campania, risponde ad una esigenza di rivitalizzazione e valorizzazione economica e culturale di un’area che, nel corso degli ultimi anni, pur presentando notevoli potenzialità, ha subito un preoccupante processo di emarginazione politica e depauperamento demografico.
L’area che si propone per la costituzione della nuova provincia, per distacco dalla provincia di Avellino, si estende per 1532,86 Kmq e conta 132.645 abitanti, distribuiti in 43 comuni.
Della costituenda provincia, in definitiva, faranno parte i comuni delle comunità montane dell’Ufita e dell’Alta Irpinia e quelli ad esse interconnessi o adiacenti.
A questi comuni potrebbero aggiungersi, per naturale convenienza geografica e affinità sociale e culturale, i comuni di Ginestra degli Schiavoni, Castelfranco in Miscano e Buonalbergo, attualmente facenti parte della provincia di Benevento, e i comuni di Anzano, Panni, Accadia, Monteleone di Puglia, Celle San Vito, Faeto e Orsara, attualmente facenti parte della provincia di Foggia, per un totale – al 2001 – di 15.163 abitanti. Il numero degli abitanti della costituenda nuova provincia non raggiunge i 200.000 previsti dalla legge, ma sul problema si possono fare tre osservazioni:
Passeggiando per il centro storico
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Per tornare indietro nel tempo e rivivere le storie e le leggende del passato, ripercorriamo le strade del centro storico alla ricerca di quel che resta dell’antichità. Iniziando da Piazza Porta della Terra, all’altezza dell’attuale casa comunale, vi era una piazza che tutt'ora esiste, chiamata Largo Mercato: al suo interno sul suolo occupato oggi dal municipio c'era la chiesa dedicata a S.Bartolomeo funzionante fino al 1656. Di fronte si nota il Palazzo La Vigna, situato fra l’odierna Viale Pini e Piazza Porta della Terra cosi denominata per l’esistenza di una porta che chiudeva la vecchia cinta muraria di Montecalvo. |
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'Ncoppa a li Fierri'
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- Categoria: Notizie
'Ncoppa a li Fierri'
di Alfonso Caccese
A noi quarantenni di oggi, " li fierri" evocano ricordi di un passato, non troppo lontano ma ormai impresso nella nostra memoria con emozioni e tristezza. Ricordi certo di ragazzini "cianculusi" dediti ai giochi per strada, chiassosi ed indisponenti, ma conpartecipiti di una quotidianità globale che vedeva quella zona come scena unica e principale della Montecalvo prima del terremoto del 1962. Testimoni ,inconsapevoli e disincantati, di una storia d'altri tempi che scorreva e traspariva dallo sguardo di una anziana femmina , stretta nel proprio dolore o da una serie di schiene curve di vecchi contadini seduti con il " culo" sporto nel vuoto sui"ferri".
Dott. Antonio Stiscia
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Dott.Antonio Stiscia
Laureato in giurisprudenza, appassionato e instancabile divulgatore degli usi e del costume locale, è coautore con alletti di "Album di Famiglia" (Pro Loco, stampa 1981).
Ha pubblicato sul web :
LO ZIO D’AMERICA di Angelo Siciliano Presentazione di Giovanni Bosco Maria
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Cultura
LO ZIO D’AMERICA di Angelo Siciliano Presentazione di Giovanni Bosco Maria Cavalletti
E, finalmente, giunse anche Lo zio d’America, poesie, cunti, nenie, ballate e detti in dialetto montecalvese, con una raccolta di maledizioni. Il patrimonio letterario montecalvese si correda, da ora in poi, di un testo scritto nella nostra lingua locale.Ciascuno di noi, immagino, attraversa nella propria vita dei particolari periodi in cui si sente spinto, più o meno inconsciamente, a ricercare le proprie origini; ci si rende conto, ad un certo punto, che il momento attuale è, il più delle volte, conseguenza di un processo che è in moto, e quindi in evoluzione, da secoli, se non addirittura da millenni.Per rimanere nell’ambito della nostra storia locale, diciamo che, a seconda dei tempi, delle personali esperienze e delle singole esigenze è venuto man mano formandosi un interessantissimo patrimonio letterario al quale si aggiunge, oggi, questa nuova fatica di Angelo Siciliano.Stimolante sarebbe effettuare uno studio sociale dei momenti in cui sono venute alla luce le varie opere, ma la cosa richiederebbe troppo tempo.L’interesse più diffuso, almeno fino a questo momento, era stato ispirato dalla curiosità per fatti ed eventi più strettamente legati all’evoluzione storico-politico-urbanistica di Montecalvo, a parte le memorie familiari di cui sono relativamente
Padre Bernardino Santosuosso
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Padre Bernardino Santosuosso
(al Secolo Domenico Santosuosso )
"Ammainando le vele". Saremmo fortunati vedere altri studiosi apportare nuova luce, con le loro ricerche intorno alla nostra Terra; o magari contraddire le nostre notizie. In tal modo, facilmente, nascerebbe una nuova lena a farci raccogliere altre pagine antiche e moderne, della nostra storia paesana.
P.B.Santosuosso ( anno 1913)
In queste pagine scriviamo i fasti della nostra terra nativa, ritenendo sia gradito per i nostri conterranei conoscere le origini di ossa - quasi del tutto ignorate. Richiamiamo alla mente il ricordo delle antiche vicende della nostra piccola patria — vicinissima al Tricolle siano state esse triste o liete — gloriose o ingloriose, prospettando fedelmente le condizioni civili o non, in cui si trovarono i nostri avi, nelle diverse epoche storiche. Nessuno, mai, si incaricò (delle ricerche della nostra terra d’origine e delle patrie memorie, per trarre dall’oblio le sue pagine storiche, ciò dimostrerà la difficoltà del lavoro compiuto. Dei periodi prima del mille, non ce ne occupiamo perché mancano i documenti in proposito. Bisogna ritenere che le sue vicende, si legarono a quelle della storica Benevento. Nè ciò vorrò significare che
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