Stella, stellina
- Scritto da Francesco De greogori
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Nata sono nata nell'Africa d'Italia, in qualche posto e in qualche modo sono pure cresciuta. Non c'erano chitarre ai miei tempi, non c'erano chitarre da suonare ma fili d'erba quanti ne volevi tu da strappare e poi soffiare. E sì la notte, ti potevi fidanzare con la luce dei treni che fischiavano lontano. Probabilmente cominciò con la corriera e con la ferrovia, un uomo chiuse lo sportello e la campagna volò via. Avevi unghie laccate sopra mani da contadina e due orecchini di corallo di quand'eri ragazzina.E ti leggevi i libri che parlavono solo d'amore e poi chissà che altro avevi dentro al cuore. E un anno passa e un anno vola e un anno cambia faccia e una città che muore, che protegge e che minaccia. E un uomo con il cappello che ti accompagna alla fermata e tu che prendi la sua mano e pensi adesso si che sono innamorata.
Schegge di memoria: Il pane a Montecalvo Irpino
- Scritto da Angelo Siciliano
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A Montecalvo Irpino - Av, in un ambiente domestico come questo, mia madre panificò per 40 anni per farci uomini a me e a mio fratello. Il forno di cui si servì era uno dei 4 forni pubblici del paese (quello di Angilélla sciacquaglìna, poi passato a sua figlia Pippinèlla, a la vija 'lu mont). Poi, nel 1965, costruimmo il nostro forno, annesso alla nostra nuova casa in campagna, alla costa della mènola, dopo il terremoto del 1962. Vissi per 25 anni in una casa rurale, avente un ambiente-cucina simile a questo e ne posso descrivere minuziosamente, in dialetto, angoli, oggetti e relativo uso.
Oggetti da sin.: "buffètta, sèggia, fazzatóra 'ncòpp'a la chjanca, prisu, caccavèddra, cimminìja cu spèrchju, cupiérchju d'allumìniju e vasèttu 'ncòpp'a lu cirmàle, tréppiti e ruvàgna appés'a lu muru, dóji sèggi, stipèttu cu cistiéddri e cupiérchji, n'ati dóji sèggi 'mpagliàti e matunèlli 'n terra" - tavolo, sedia, madia su panca, vaso e pentola in terracotta, caminetto con specchio, coperchio di alluminio e vasetto sul ripiano, treppiede e oggetti appesi al muro, due sedie, stipetto con cestelli in vimini e canne e coperchi, altre due sedie impagliate, e mattonelle del pavimento.
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23 Novembre 1980: Una giornata difficile da dimenticare
- Scritto da Alfonso Caccese
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Era la giornata susseguente la chiusura della Fiera di Santa Caterina. Gli operatori ecologici, erano impegnati nella risistemazione delle strade che particolarmente quell’anno avevano visto una affluenza straordinaria di persone e ambulanti grazie anche alla benevolenza del "tempo" in quella giornata non restio nell'offrirci un clima mite e piacevolmente temperato. Nel pomeriggio, i bar del corso principale erano molto frequentati come al solito per poter seguire l’appuntamento canonico di “Tutto il calcio minuto per minuto”, trasmissione radiofonica seguita dagli sportivi con enorme interesse.Quel giorno, per le strade non c’erano solo gli appassionati di calcio, ma tutte quelle persone che avevano partecipato alla Fiera e ne commentavano l’esito. Erano tutti soddisfatti. I baristi, i negozianti del centro gli operatori agricoli , perché tutti avevano fatto buon affari. Ma anche i cittadini erano soddisfatti per la grande quantità di prodotti messi loro a disposizione. Da precisare, che ancora non erano state create in zona le copiose fiere campionarie come quelle di oggi, e la fiera di Santa Caterina
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E' arrivata l'ora del V-Days
- Scritto da Redazione Montecalvo Notizie
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E alla fine il grande giorno è arrivato. Tutto è pronto per le due serate di beneficienza del V-Days -Happy Days . Negli spazi del restaurato Castello Pignatelli è stata approntata la struttura che accoglierà tutti coloro che hanno a cuore la sorte di Vittorio e la sua lotta nel far valere i suoi diritti per l’eliminazione delle barriere architettoniche che gli impediscono nella vita quotidiana di vivere una qualsivoglia forma di normalità senza il ricorso all’aiuto degli amici (tanti ) che gli sono disinteressatamente sempre accanto. La storia è ormai nota e ha valicato il confine locale ed è arrivata all’attenzione dei media dell’intera provincia e di tutta la regione. In paese la mobilitazione è stata grandissima (non si ricordano nel tempo esempi simili) dal primo cittadino e da tutte le organizzazioni territoriali, l’impegno profuso è stato di quelli che difficilmente cadranno nel dimenticatoio.
Visite guidate al Castello Pignatelli
- Scritto da Alfonso Caccese
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La notizia era attesa dopo la cerimonia di riapertura ufficiale del Castello Pignatelli dello scorso 10 Agosto. Già alcuni assessori, in linea informale, lo avevano accennato: i ristrutturati locali del castello verranno messi a disposizione di tutti gli interessati per visite guidate, prenotabili attraverso un numero telefonico apposito. In realtà, si tratta solo di un primo passo per far sì che il piccolo maniero diventi un vero e proprio centro servizi, ponendo fine alla decadenza che ha caratterizzato gli ultimi anni della sua antica storia.Presto sarà individuato dall’amministrazione comunale guidata dal Dott. Carlo Pizzillo un responsabile della struttura con mansioni specifiche di manutenzione e cura. I locali che oggi è possibile visitare in seguito ad una lunga ristrutturazione sono essenzialmente quelli della vecchia struttura del Castello, ossia della fortezza che un tempo serviva alla difesa del borgo. Impossibile, purtroppo, a causa dell’incuria post terremoti, si è rivelato il recupero della parte di struttura che era utilizzata come residenza dai Duchi di Montecalvo e che rappresentava il vero e proprio Palazzo Ducale.
Amerò Sempre: Buona la Prima
- Scritto da Alfonso Caccese
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Doveva essere una grande festa di popolo è così è stata. La presentazione del film di Don Teodoro Rapuano sulla vita di San Pompilio Maria Pirrotti ha avuto la sua consacrazione presso lo stadio comunale “Luigi Cucchi” di Montecalvo. Si prevedeva infatti l’afflusso di una grande massa di persone e la previsione è stata rispettata. Già a poche ore prima dell’inizio della proiezione, fissata per le ore 21,00 di ieri 19 agosto 2013, i vigili urbani e i volontari del traffico hanno avuto il loro ben da fare nel regimentare il traffico e far sì che tutto filasse liscio. E’ stata una delle rare volte in cui gli spalti dello stadio sono stati gremiti in ogni ordine di posto al limite della propria capienza, e per far fronte alla straripante folla sono state occupate anche le fasce che solitamente segnano la delimitazione del manto erboso. La visione e l’ascolto è stato ottimale considerato il grande ambiente. Emozioni e orgoglio hanno accompagnato lo scorrere delle immagini.
Il Castello riapre al pubblico con due mostre il 10.8.2013
- Scritto da Angelo Siciliano
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Partiva nel 2004, sotto la precedente amministrazione comunale col sindaco Giancarlo Di Rubbo, l’approvazione del progetto e l’assegnazione dell’appalto, con una dotazione di fondi di quasi due milioni di euro, grazie ai finanziamenti del PIT – Regio Tratturo – Itinerario culturale, per il recupero e la riqualificazione strutturale e storico-culturale del Castello ducale Pignatelli di Montecalvo Irpino. Danneggiato seriamente dal sisma del 1930, in seguito da quello del 1962 e sfiorato da quello del 1980, fu abbandonato a se stesso e alle sterpaglie per oltre quaranta anni. Originariamente fortezza romana, il castello fu edificato dai Normanni, sempre con funzioni difensive, ma nei secoli successivi si andò trasformando in residenza gentilizia dei feudatari stimolando attorno a sé l’edificazione di altri palazzi e edifici religiosi. L’insieme, osservato da lontano, dà al centro storico montecalvese, seppure disabitato, un aspetto panoramico monumentale.
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