Dal confino in Irpinia al ritorno a Trieste nei versi di Marko Kravos 2
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Esce per Multimedia Edizioni “Cera matria” l’ultima raccolta del poeta di madrelingua slovena. Un uso poliedrico del linguaggio che impone una riflessione sulle origini e la contemporaneità
Mary B. Tolusso
TRIESTE. C’è un verso nell’ultima raccolta di Marko Kravos che recita esattamente così: “Di casa, io, dove sono? Il mio luogo natio dov’è?”.
Così dall’introduzione di “Cera matria” (Multimedia Edizioni, pag. 128, euro 13) apprendiamo la storia di Kravos, ai più conosciuto come il poeta sloveno di Trieste. Ce la spiega Sinan Gudžević, prefattore del libro e sensibile conoscitore delle origini del nostro poeta.
Ricette del borgo antico di Montecalvo Irpino
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Questo opuscolo ha lo scopo di tramandare le ricette di piatti antichi, al fine di tenere viva la tradizione di Montecalvo Irpino in Provincia di Avellino, paese adagiato sulle colline dell’Irpinia che si affaccia sulla Valle del fiume Miscano.La pubblicazione, oltre a dare precise indicazioni circa il quantitativo degli ingredienti e le modalità di cottura di ogni piatto, dà preziosi suggerimenti sulla qualità degli stessi ingredienti attraverso l’esperienza di Guido Altieri acquisita negli anni mediante un proprio particolarissimo modo di ricercare il meglio tra i tantissimi prodotti di cucina presenti sul mercato.La sua conoscenza storica rappresenta un momento altamente qualificante per il recupero documentario del patrimonio culturale montecalvese.Da queste considerazioni è nata l’idea del presente opuscolo dalla piacevole lettura, suddiviso in capitoli di facile consultazione.Ci proponiamo di dare testimonianza dei nostro passato in quanto responsabili continuatori, ma anche qualificati e coscienti protagonisti della nostra storia.
Liliana Monaco Segretaria Pro Loco Montecalvo Irpino
Compleanno di San Pompilio 313°
- Scritto da Antonio Borrelli
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San Pompilio Maria Pirrotti Sacerdote scolopio 15 luglio Montecalvo Irpino, Avellino, 29 settembre 1710 - Campi Salentina, Lecce, 15 luglio 1766 Nato a Montecalvo, in Campania, il 29 settembre 1710, Domenico Pirotti - figlio di un noto avvocato beneventano - mutò nome in Pompilio Maria, entrando, diciottenne, nell'ordine degli Scolopi.
Da Napoli fu inviato a Chieti per continuare gli studi di filosofia, ma ammalatosi e nella speranza che il cambio di clima avesse potuto giovargli, fu trasferito a Melfi (Potenza) dove proseguì con successo gli studi sacri e profani, nel 1733 con la fama di teologo e non ancora sacerdote, andò a Turi (Bari), dando inizio all'insegnamento delle lettere e a quello di educatore della gioventù.
Secondo il carisma dei figli di san Giuseppe Calasanzio esercitò l'apostolato nelle Scuole Pie in diverse Regioni d'Italia. La sua attività educativa verso il popolo dava fastidio, perciò venne calunniato ed espulso dal Regno di Napoli. Ritornò comunque in città, dove era amatissimo soprattutto dai bisognosi. Instancabile predicatore e uomo di carità, nutriva una fervente devozione mariana. Morì nel 1766 ed è santo dal 1934. Etimologia: Pompilio (come Pompeo e Pomponio) = (forse) quinto figlio, dal latino antico, o Martirologio Romano: A Campi Salentina in Puglia, san Pompilio Maria Pirrotti, sacerdote dell’Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, insigne per austerità di vita.
La Sekoma di Montecalvo Irpino - dodicesima parte
- Scritto da Redazione
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Nonostante il ruolo squisitamente civico, il monte frumentario rimaneva, nella percezione sociale e collettiva, un sicuro punto di riferimento nel panorama assistenziale locale. La stessa legislazione del regno, del resto, a partire dalla commissione per gli ospizi voluta nel 1806 da Giuseppe Bonaparte come organismo di riferimento per i cosiddetti «luoghi pii laicali», divenuta, con la restaurazione borbonica, «consiglio generale degli ospizi», annoverava i monti frumentari tra gli stabilimenti di beneficenza i cui controlli erano alla stessa commissione demandati.
Il consiglio generale degli ospizi aveva ereditato le attribuzioni del vescovo in fatto di controllo sulla gestione dei luoghi pii con facoltà di conferma degli amministratori del monte frumentario.
La Sekoma di Montecalvo Irpino - undicesima parte
- Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
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Tra le circa cinquanta «macchine idrauliche» (mulini) del citato verbale, si annoverano quelle situate lungo il fiume miscano, menzionate dai Decurioni nella seduta del 18 giugno 1851 quando, in esecuzione di una circolare del quattro Maggio precedente a firma dell’intendente della provincia, sono essi invitati a tassare i Proprietari di fondi o di «macchine idrauliche» ,confinanti con pubblici corsi d’acqua dai quali si Approvvigionano per l’irrigazione dei poderi o Per l’alimentazione energetica dei mulini:
«[…] il decurionato, intesa la detta proposta; letto l’ufficio circolare con le prelodate ministeriali; considera che verun fiume di acqua perenne costeggia i terreni di questo tenimento di Montecalvo, meno che un torrente detto Miscano, il quale viene animato dalle acque piovane, collettizie dei diversi ruscelli che esistono in detti terreni ed in quelli del limitrofo tenimento di Casalbore.
“Pane di Montecalvo” - Un pane magico in un paese magico
- Scritto da Redazione
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Quando ci si trova di fronte ad una panella di “Pane di Montecalvo” dell’istituendo Consorzio IGP di Montecalvo Irpino e comuni limitrofi, si resta colpiti dal colore tra l’ocra e il nocciola carico e da una fragranza di profumi di lievito, farina, crusca e pane tostato. Sembra di trovarsi di fronte ad un prodotto di altri tempi catapultato, come per magia, ai giorni nostri. Sarà che in fatto di magia Montecalvo Irpino ha sempre primeggiato. Storie leggende e credenze di terra popolata da poteri e da spiriti misteriosi avvolgono le mofete della località “La Malvizza”. La suggestiva presenza, nei vicoli medioevali degli sberleffi delle maschere in pietra poste a proteggere il paese dagli spiriti maligni. Ma la testimonianza maggiore è rappresentata dalla forza descrittiva delle note della sinfonia “Una Notte sul Monte Calvo” di Modest Mussorgsky. La tradizione vuole che il celebre musicista russo sia stato ispirato dai racconti della duchessa Maddalena Pignatelli sulle attività di streghe janare e di sabba che
Radio Locali
- Scritto da Mario Aucelli
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RADIO LOCALI
RADIO UFITA,
prima radio libera dell’Irpinia. Inizio delle trasmissioni: 26 novembre1997. Primo direttore responsabile Mario Aucelli. Dal luglio 1996 ne è responsabile e proprietario Domenico Santosuosso. Prima emittente in Italia a trasmettere in diretta i Consigli comunali. La Redazione è costituita da: Marisa Pirozzi, Massimiliano e Attilia Santosuosso.
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Domenco Santosuosso (Max) |