Auguri di Buon Natale
- Scritto da Redazione
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La redazione di Montecalvo Irpino On Line auguri a tutti i suoi lettori un felice Natale 2014 ed un sereno anno nuovo.
23 novembre 1980. Per non dimenticare
- Scritto da Lucio Garofalo
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Esattamente una domenica di 34 anni fa, calma ed insolitamente calda, si consumò una delle tragedie più dolorose impresse nella memoria collettiva locale. Ormai ci siamo ridotti a dover rimpiangere e idealizzare la realtà antecedente al maledetto sisma del 23 novembre 1980.Una data "indelebile" che, per un meccanismo di rimozione inconscia, si tende a derubricare dal calendario. Ma per le popolazioni del cratere, che subirono la furia selvaggia e devastante del cataclisma tellurico (fenomeno non esente dal concorso di colpe e responsabilità politiche e morali ascrivibili agli uomini), a cui seguirono scelte politiche controverse e scellerate prese dalle classi dirigenti locali nella fase dell'emergenza e della ricostruzione post-sismica, tale data assume ancor oggi un valore profondo, impregnato di ricordi strazianti, di intensi significati emotivi e psicologici. Una data spartiacque, simbolica sul versante storico ed antropologico. Nel corso degli ultimi trent'anni è intervenuto un brusco e repentino processo di accelerazione storica che ha visto deteriorarsi i rapporti umani e le dinamiche interpersonali, generando effetti di abbrutimento etico-civile e spirituale. Con evidenti ripercussioni negative sul terreno delle relazioni, dei comportamenti e sentimenti che rientrano nella sfera esistenziale quotidiana.
Il Trappeto torna a far parlare di se
- Scritto da Alfonso Caccese
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E il Trappeto continua a far parlare di sé. Molto si è scritto e letto su questa parte del paese oramai abbandonata al suo destino, segnato alla fine degli anni sessanta quando fu dichiarata zona di abbandono e da quel tempo si assiste impotenti allo “sgarrupiamiento” quotidiano e ai cedimenti strutturali di quello che un tempo era un quartiere dove la gente viveva la sua quotidianità in simbiosi con animali e cose. A nulla sono valse le varie cure per ridare o perlomeno cercare di fermare questo lento ed inesorabile declino. Il Trappeto è stato oggetto di studio, ricerche e di attenzione da parte di molti, ma resta ancora lì con tutte le sue problematiche che lo affliggono. Magnificato con saggi, mostre retrospettive, oggetto di tesi di laurea, fotografato da turisti occasionali,v isitato da esperti e curiosi, ma nessuna idea di recupero. Tanti sono stati i tentativi di soccorrerlo, ma tutti si sono dimostrati veri e propri palliativi.
Ospedale di Santa Caterina
- Scritto da Alfonso Caccese
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A distanza di tanto tempo sta per essere recuperato in pieno e riportato al suo antico splendore uno dei monumenti più interessanti insistenti nel borgo storico del nostro paese: Il complesso architettonico di Santa Caterina. Il progetto di restauro portato avanti dal comune e finanziato con in fondi P.O.R. Campania 2007-13 finalmente comincia a dare i suoi frutti. La struttura maestosa, addossata alla cinta murale medioevale sorge su vari livelli fino ad estendersi in Via Longara Fossi dove sono ancora visibili e fruibili locali sovrastati da una superba Torre a forma quadrangolare. Nel passato L' ospedale di Santa Caterina di Montecalvo Irpino, datato alla fine del dodicesimo secolo, era adibito ad ospitare i pellegrini che viaggiavano sulle direttrici della Terra Santa. Abbandonato da anni oggi rivive con nuova luce grazie alla bontà di un minuzioso e scrupoloso recupero degli ambienti ancora integri che ci danno una giusta idea di come era il complesso e come esso era utilizzato.
Il parco archeologico di Aeclanum
- Scritto da Mario Sorrentino
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In quello che oggi è il Passo di Mirabella, sorgeva, in loc. Grotte, l’antica Aeclanum, che essendo stata una delle più importanti città sannite, e ritenuta per un tempo capoluogo degli Irpini , conservò la sua rilevanza anche quando divenne città romana.La sorte della città sannita, già saccheggiata e semidistrutta nell’89 a.C. da Cornelio Silla, durante la Guerra Sociale (91-87 a.C.), fu definitivamente segnata quando il dittatore romano lanciò una operazione sistematica di distruzione e saccheggio del territorio degli Irpini,dopo che quella tribù sannita, che aveva resistito più a lungo al dominio definitivo dei Romani, svolse un ruolo preminente nell’ultimo episodio della Guerra Civile tra sillani e mariani, la battaglia di Porta Collina (I° novembre dell’82 a.C), quando Roma corse il rischio di essere invasa dalle truppe mariane e dai loro alleati. Silla riuscì a sconfiggerli, sia pure con difficoltà, e gli Irpini furono i più numerosi tra i prigionieri che furono fatti trucidare subito dopo per suo ordine nel Campo di Marte.
Malvizza Giubileo 2000
- Scritto da Luigi D'Addona
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PADRE LORENZO MASTROCINQUE, al secolo Nicola, nasce in Foglianise in provincia di Benevento da Michelangelo e Concetta Possemato il 17 dicembre 1929. Da piccolo chiede di essere ammesso al Collegio Serafico dei frati minori e, dopo aver frequentato le scuole ginnasiali il 24 dicembre 1944, veste il saio di San Francesco entrando come novizio nel convento della SS.Annunziata di Vitulano. Emette i voti solenni il 25 marzo 1952 e. terminati gli studi teologici in Benevento, diviene sacerdote il 19 marzo 1953. Con il sacerdozio gli si apre il campo dell’apostolato e lentamente scopre di essere un valente oratore, infatti dà la sua adesione a Movimento liturgico Popolare, che lo porta, insieme con altri frati, in svariate parti d’italia per le Settimane liturgiche. Si fa apprezzare per la sua dedizione e la sua parola sciolta ed in particolare per la sua sensibilità verso i giovani, ai quali trasmette la sua vena musicale e la sua passione per lo sport. Contemporaneamente, come è costume tra i frati, segue l’ubbidienza che lo porta ad essere itinerante in molti conventi dove lavora apostolicamente ed esercita anche gli uffici ai quali viene promosso. E frequentemente guardiano ed economo. Non smette mai di essere apostolo itinerante ed è proprio questo lavoro che lo porta alla scoperta dei Suo sogno di costruire un santuario in onore della Madonna nella contrada Malvizza di Montecalvo Irpino, nel cui convento rimane per molti anni. Il sogno nasce nel 1981, si concretizza nel 1982 e finalmente si avvera nell’anno 2000 in concomitanza con il giubileo.
Gli ultimi abitanti del Trappeto
- Scritto da Angelo Siciliano
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Il Trappeto perse la sua identità etnica, non tanto per l’emigrazione di molti suoi giovani, ma a causa del terremoto del 1962, che comportò la ricostruzione delle case delle famiglie che vi abitavano, in nuove e lontane aree edificabili indicate dall’amministrazione comunale. Così, quell’abbandono, anche se case, grotte e cantine rimasero agibili per lungo tempo, ha determinato negli anni l’inizio di crolli sparsi di edifici, che fa paventare in tempi non lunghi la sua sparizione come agglomerato urbano. Forse si salveranno i tracciati delle strade e resteranno qui e là cumuli di macerie, “li mmurrécini”, e le grotte, enormi cavità orbitali vuote invase da alberi e sterpaglie. Guardando gli altri paesi, non si capisce se a Montecalvo si sarebbero potute fare scelte diverse. Ariano Irpino, dopo i terremoti, ha sempre dato la priorità al recupero degli edifici storici e poi anche alle case della parte vecchia della città.