Montecalvo Irpino - Cultura e Tradizione
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La Sekoma di Montecalvo Irpino - quattordicesima parte

Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
Categoria: Storia
Pubblicato: 12 Luglio 2023

«La Sekoma Di Montecalvo Irpino Prima Banca Del Civico Monte Frumentario» 

Quattordicesima e ultima parte

La panificazione quotidiana rappresentava la conclusione del ciclo che sotto la protezione mariana prendeva il via l’otto settembre di ogni anno. Di qui, a Montecalvo, lo stesso giorno, i festeggiamenti in onore della madonna dell’abbondanza, chiara trasposizione cristiana della dea Cerere e tipico sigillo onomastico legato alla nascita stessa, in tutta Italia, dei pii monti di pietà al cui novero è da inserire la prima banca montecalvese. La sacralità del raccolto, alla cui qualità e “abbondanza” era affidata la possibilità di trascorrere un anno tranquillo, richiedeva alla popolazione un impegno straordinario. Oltre a soddisfare le esigenze più strettamente agricole, infatti, essa avrebbe dovuto invocare con convinzione l’aiuto divino per un raccolto copioso di frutti. Ecco quindi il forte culto alla dea Cerere, già kerres per i sanniti e, finalmente, alla madonna venerata, appunto, con il titolo dell’abbondanza o dell’«annona», che tanta parte ha avuto nelle vicende della storia agricola e religiosa di Montecalvo ove, oltre alla celeberrima immagine della misteriosa statua di casa Pirrotti , era rappresentata mentre regge spighe di grano.

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La Sekoma di Montecalvo Irpino - tredicesima parte

Scritto da Redazione
Categoria: Storia
Pubblicato: 08 Luglio 2023

«La Sekoma Di Montecalvo Irpino Prima Banca Del Civico Monte Frumentario» 

Parte Tredicesima

Il pane per antonomasia a Montecalvo è di grano saraolla, così come risulta dalla seduta decurionale n. 32 del 20 maggio 1849 ove testualmente si parla di «pane bianco di saraolla». Le altre specie di sementi erano la «carosella», la «risciola», la «romanella» e il «mesca». La vendita della casa del pane del 1586 non aveva privato il comune del diritto, e dell’obbligo, di supervisionare la qualità del pane che l’«affittatore» avrebbe venduto. Nel contratto d’affitto del 1813 l’appaltatore Gaetano Scoppettone si impegnava a panificare il grano secondo l’assaggio «faciendo» dal comune che per ogni tomoli tre di pane introitava una lira e settantasei centesimi: La lira per il «diritto dell’assaggio», i settantasei centesimi per la riscossione corrispondente alla vendita di 144 kg di pane. Quella dell’assaggio era una prassi dal sapore rituale, ma per nulla banale e affatto formale. Il buon esito dell’operazione rappresenta la condizione necessaria per poter vendere il pane al pubblico.

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La Sekoma di Montecalvo Irpino - dodicesima parte

Scritto da Redazione
Categoria: Cultura
Pubblicato: 07 Luglio 2023
«La Sekoma Di Montecalvo Irpino Prima Banca Del Civico Monte Frumentario» Parte dodicesima

Nonostante il ruolo squisitamente civico, il monte frumentario rimaneva, nella percezione sociale e collettiva, un sicuro punto di riferimento nel panorama assistenziale locale. La stessa legislazione del regno, del resto, a partire dalla commissione per gli ospizi voluta nel 1806 da Giuseppe Bonaparte come organismo di riferimento per i cosiddetti «luoghi pii laicali», divenuta, con la restaurazione borbonica, «consiglio generale degli ospizi», annoverava i monti frumentari tra gli stabilimenti di beneficenza i cui controlli erano alla stessa commissione demandati.

Il consiglio generale degli ospizi aveva ereditato le attribuzioni del vescovo in fatto di controllo sulla gestione dei luoghi pii con facoltà di conferma degli amministratori del monte frumentario.

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La Sekoma di Montecalvo Irpino - undicesima parte

Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
Categoria: Cultura
Pubblicato: 06 Luglio 2023
«La Sekoma Di Montecalvo Irpino Prima Banca Del Civico Monte Frumentario» 
Parte undicesima

Tra le circa cinquanta «macchine idrauliche» (mulini) del citato verbale, si annoverano quelle situate lungo il fiume miscano, menzionate dai Decurioni nella seduta del 18 giugno 1851 quando, in esecuzione di una circolare del quattro Maggio precedente a firma dell’intendente della provincia, sono essi invitati a tassare i Proprietari di fondi o di «macchine idrauliche» ,confinanti con pubblici corsi d’acqua dai quali si Approvvigionano per l’irrigazione dei poderi o Per l’alimentazione energetica dei mulini:

«[…] il decurionato, intesa la detta proposta; letto l’ufficio circolare con le prelodate ministeriali; considera che verun fiume di acqua perenne costeggia i terreni di questo tenimento di Montecalvo, meno che un torrente detto Miscano, il quale viene animato dalle acque piovane, collettizie dei diversi ruscelli che esistono in detti terreni ed in quelli del limitrofo tenimento di Casalbore.

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La Sekoma di Montecalvo Irpino - decima parte

Scritto da Redazione
Categoria: Attualità
Pubblicato: 06 Luglio 2023
«La Sekoma Di Montecalvo Irpino Prima Banca Del Civico Monte Frumentario» 
Parte decima
(dalla parte NONA:
«[…] Nicola Cavalletti e Saverio Lo Casale, nelle vesti di nuovi amministratori del Monte Frumentario ne denunciano una gestione a loro avviso al di sopra della legge invitando il consiglio ad una regolare denuncia presso gli organi competenti perché i responsabili possano risarcire il danno arrecato alla collettività»)
«Essi fanno notare al consiglio che
“le scritture consegnate sono antiquate: contengono quasi tutte nomi di debitori morti, ed inesigibili; e che i verbali di conciliazione contengono altresì persone anche morte, povere ed inesigibili e talune altre esatte e che si asserisce di essersi rinnovato l’obbligo con carattere del suddetto Morelli.
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La Sekoma di Montecalvo Irpino - nona parte

Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
Categoria: Attualità
Pubblicato: 03 Luglio 2023

«La Sekoma Di Montecalvo Irpino Prima Banca Del Civico Monte Frumentario» 

Nona Parte

Nei prestiti effettuati dal monte civico non è previsto il deposito di pegni, ma i debitori obbligano solidalmente tutti i di loro beni impegnandosi a restituire il prestito con l’aumento fissato in una misura e mezza per ogni tomolo, quindi tre kg di interesse su 48 kg.E’ previsto l’obbligo solidale del garante assunto alla presenza del cancelliere comunale, previa dichiarazione sottoscritta del beneficiato di aver ricevuto il grano dagli amministratori del monte frumentario. Questi, per la cui nomina erano richiesti i requisiti di possidenza, probità e non equivoca opinione venivano scelti annualmente, nel numero di due, nel mese di agosto, allorché cessava, per riprendere l’otto settembre, l’anno colonico.

La loro elezione era preceduta dalla individuazione di una doppia terna votata dal consesso decurionale e sottoposta all’attenzione del sottintendente del distretto di ariano.

Queste le due terne uscite dalle urne del 3 agosto 1828:

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La Sekoma di Montecalvo Irpino - ottava parte

Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
Categoria: Attualità
Pubblicato: 01 Luglio 2023

«La Sekoma Di Montecalvo Irpino Prima Banca Del Civico Monte Frumentario» 

Parte ottava

Nel 1812 il ministro degli interni del regno di Napoli riunì in uno solo i due monti frumentari che erano presenti in Montecalvo.Si tratta del monte civico eretto dall’università e della fondazione del Cardinale Vincenzo Maria Orsini, che fu papa con il nome di benedetto, xiii dal 1724 al 1730. Il 16 aprile del 1695 l’Orsini intima al collegio canonicale di santa Maria di regolarizzare talune operazioni economiche del collegio, a giudizio del cardinale arcivescovo intraprese senza le dovute cautele di legge.Il futuro pontefice minaccia di comminare ai canonici una pena irremissibile di cento ducati, da applicarsi a beneficio del monte frumentario, se nello spazio di tre mesi il collegio canonicale non avesse ottenuto il suo consenso, e quello della santa sede, agli atti di cui sopra.

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La Sekoma di Montecalvo Irpino - settima parte

Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
Categoria: Attualità
Pubblicato: 28 Giugno 2023
«La Sekoma di Montecalvo Irpino prima Banca del civico Monte Frumentario» 
Parte settima

È del 6 aprile 1480 il primo editto reale che definisce, per il regno di napoli, la misura ufficiale del tomolo che viene quantificato in 55,3189 litri […]».)

Sostanzialmente invariata la misura rimane con la legge n. 974 del 19 maggio 1811 e la successiva del 6 aprile 1840 (litri 55,234 e 55,545113).

Rapportata in chilogrammi, dal 1480 in poi, tale misura, per le comunità del regno si attestò su 48 o 50 kg a seconda che la verifica del peso fosse attuata con il sistema a barra o con quello a colmo (nel gergo dialettale rispettivamente a «varra» o a «culimu»).

Il primo metodo contemplava l’utilizzo di una barra, da cui il nome stesso del sistema, che, passata sull’incavo ricolmo di grano, eliminava i rigonfiamenti superiori rendendo uniforme la superficie.

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  1. La Sekoma di Montecalvo Irpino - sesta parte
  2. La Sekoma di Montecalvo Irpino - quinta parte
  3. La Sekoma di Montecalvo Irpino - quarta parte
  4. La Sekoma di Montecalvo Irpino - terza parte

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