MONTECALVO IRPINO (AV) - Cosa ci fanno quattro donne di Montecalvo Irpino, in una delle immagini del 1955 presenti nell’inserto di Repubblica “La Domenica” del 16 novembre 2008? Probabilmente qualche lettore di Montecalvo, quel giorno, acquistando il giornale in edicola, neanche si accorse della foto; mettiamo il caso che l’immagine gli sia passata sotto il naso: credete che abbia pensato ai nomi di quelle persone o al perché della pubblicazione di tale immagine in quel contesto? Pensate che abbia riconosciuto, in quella foto, Libera Gruosso (Murante), Angela Paduano (Tagliacòccia), Rosa Di Maggio, Giuseppina Iannone (Pippinèlla Vintidóji)? È opportuno partire da questo interrogativo, per capire quanto poco si conosca della nostra storia montecalvese più o meno recente. Se poi consideriamo che quella foto è materia di studio per i maggiori ricercatori di musica etnica di tutto il mondo... possiamo immaginare la portata di quel documento. Nell’inserto in questione si parla di Alan Lomax, del suo passaggio in Italia e della sua pubblicazione
La Sekoma di Montecalvo Irpino
- Scritto da Giambosco Cavalletti
- Categoria: Attualità
Sono, le soprascritte indicazioni, la sintesi di un dibattito che tra la primavera del 2010 e quella del 2011 animò la discussione culturale montecalvese.
In tale periodo, le due distinte ma attigue segnaletiche turistiche campeggiarono contemporaneamente davanti all’ingresso della Casa Comunale di Montecalvo Irpino per indicare l’età dello stesso reperto.
Una situazione tra il grottesco e il ridicolo che suscitava curiosità, ma anche sconcerto e incredulità. Cosa era successo? Molto semplicemente che in una revisione generale della datazione dei principali monumenti del paese e in seguito ad una mia consulenza che datava al XVI secolo il manufatto in questione, l’amministrazione comunale aveva provveduto a rettificarne la precedente cartellonistica che, di contro, lo datava all’epoca ellenistica.
La sèkoma: il tesoro nascosto della Valle del Miscano
- Scritto da Carmine Cicinelli
- Categoria: Attualità
Nel centro di Montecalvo Irpino il blocco di pietra di epoca ellenista racconta pratiche comunitarie ancestrali
Montecalvo Irpino, nella Valle del Miscano, è uno scrigno di bellezze e un crocevia di culture. Per visitarla in maniera approfondita non basta un giorno, e forse nemmeno una settimana, tante e tali sono le eccellenze sul piano naturalistico, culturale, storico e naturalmente gastronomico. Un tour per nella zona moderna, ricca di palazzi e chiese, una visita allo storico trappeto, un doveroso passaggio nell’antico borgo di Corsano, sono tutti percorsi turistici consigliati perché ognuno di questi luoghi racconta un pezzo di storia di un territorio davvero eccezionale.
Gustavo Console
- Scritto da Mario Aucelli
- Categoria: Storia
![]() Avv. Gustavo Console, martire a Firenze della persecuzione degli squadristi. |
CHI ERA GUSTAVO CONSOLE avvocato civilista molto noto a Firenze. Sembra fosse in odore di massoneria. Martire antifascista, giornalista, corrispondente dal capoluogo toscano dell’ “Avanti”, nato a Montecalvo Irpino nel 1888, trucidato a Firenze nella notte tra il 3 e 4 ottobre 1925. Grazie alle disinteressate ricerche negli archivi di Firenze e alla collaborazione dell’amico, montecalvese d’origine e attaccatissimo alle “radici di nascita”, comm. dr. Antonio Di Florio, ci è stato possibile “risalire” a notizie certe su questo nostro illustre concittadino. Dopo il trasferimento dal palazzo dei Principe, (con i quali era imparentato), alla Costa dell’Angelo di Montecalvo, a Firenze, aveva raggiunto alte mete professionali e politiche. Era stato anche “deputato provinciale”. A Montecalvo tornava in estate con i due figli. In un primo momento in paese, chi ancora ne aveva memoria, ce lo aveva ricordato come questore a Verona e alter ego di Arturo Bocchino, direttore generale della pubblica sicurezza (1926) e “creatore” dell’OVRA (il “nostro” è stato ucciso nel 1925, per questo abbiamo scartato questa “tesi”). Qualcun altro ce lo aveva “descritto” come geometra e imprenditore a Firenze. |
Morte assurda
- Scritto da Redazione
- Categoria: Attualità
Lutto in Irpinia per la morte di Pamela Mustone, Emilio D’Avella ed Emanuele Serafino, tre giovani 30enni, vittime di un tragico incidente stradale avvenuto nel pomeriggio di oggi, domenica 28 maggio 2023, in provincia di Foggia, in Puglia. I tre giovani viaggiavano a bordo di due moto, quando si sono scontrati, per motivi ancora da chiarire, contro una Dacia Duster, lungo la Strada Statale 90, all’altezza di Troia, nel Foggiano. Sul posto sono arrivati carabinieri, vigili del fuoco e sanitari del 118, ma nonostante l’arrivo dei soccorsi per i tre motociclisti non c’è stato nulla da fare. Ferito in modo lieve il conducente dell’auto, condotto in ospedale a Foggia.
Altri confinati a Montecalvo Irpino
- Scritto da Redazione
- Categoria: Storia
BARABASCHI DANILO di Alfonso e Pollastri Luigina
Confinato politico. (Fascicolo corposo, qui solo i passaggi essenziali). N. Monticelli d’Ongina PC il 26.6.1916, dal 1928 res. Cremona e Bore. Insegnante elementare.
Era iscritto GIL e poi PNF ma attività antifascista clandestina. Negli anni ’30 a Cremona frequentava Rosolino Ferragni, Amigoni e Ausenda. “Prezioso collaboratore” di questi ultimi quando da Parigi intendevano creare rete GL cremonese. Luglio 1937: con pretesto di gita turistica si reca in Francia, pare intendesse contattare Lussu e Garosci.
Poco dopo è arrestato col gruppo cremonese in contatto con 36 Amigoni (vedi). A suo carico anche supposta attività per un attentato a Farinacci. Tradotto in carcere a Roma e condannato dal Trib. Sp. al confino che sconta a Montecalvo Irpino e a Castelvecchio Subequo.
Richiesta di clemenza per ragioni di salute respinta.
Termina il confino il 29.8.1942. Biglietto aprile 1945 del
questore al podestà di Monticelli: “Danilo Barabaschi sarebbe stato fucilato dalle truppe germaniche”. (In effetti il partigiano Barabaschi cadde a Bardi il 16.7.1944 durante un rastrellamento tedesco). (B9 f195)
Scheda Giuseppe Cristino
- Scritto da Alfonso Caccese
- Categoria: Storia
Cristino Giuseppe di Pietro e Capozzi Michelina, nato il 1° maggio 1918 a Montecalvo Irpino (Avellino). Antifascista. Dopo aver conseguito il diploma di istituto magistrale, si iscrive all’Università di Napoli. Domiciliato a Napoli nel rione Mater Dei. Il 18 marzo 1938 si reca a Parigi per una gita con passaporto collettivo, e da qui si allontana deciso a partire per la Spagna. Un italiano conosciuto al ristorante, lo accompagna al centro di arruolamento volontari per la Spagna, presso la Maison des Syndicates in Rue Maturin Moreau. Il 14 aprile 1938 si porta a Nimes (Gard), da dove raggiunge i Pirenei che attraversa a piedi con altri volontari, giungendo a Figueras il 17 aprile 1938. Da lì prosegue per Basalù (Gerona), dove viene addestrato fino al mese di maggio. Nei primi giorni di giugno viene assegnato alla brigata Garibaldi, 3. battaglione, 2. compagnia mitraglieri.
Il pellegrinaggio al Santuario della Madonna Incoronata
- Scritto da Altrosud
- Categoria: Tradizioni

IL PASSAGGIO DI ALAN LOMAX, IL "FOTOGRAFO" DEI SUONI, A MONTECALVO
- Scritto da Redazione
- Categoria: Attualità
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