Montecalvo Irpino - Cultura e Tradizione
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La comunità romana di Tressanti

Scritto da Alfonso Caccese
Categoria: Cultura
Pubblicato: 02 Giugno 2012

PRESENTAZIONE

Raccogliamo e pubblichiamo questi due scritti così come essi sono stati redatti e lanciati nel vasto iperspazio del Web tramite il sito “Irpino.it”. Scritti che registrano quasi alla lettera, oltreché i primi appunti, anche i dialoghi e i discorsi tenuti prima di tutto tra noi due autori e poi tra noi con altri amici, durante i sopralluoghi nel territorio di Tressanti di Montecalvo, nell’agosto 2003. Segnatamente con Alfonso Caccese, Franco D’Addona e Franco Cardinale. La genesi del primo scritto (“Anzano”) è presto detta. Nell’udire un giorno un certo nome, “Anzano”, uno di noi, modesto praticante di linguistica diacronica e di toponomastica, sentì nel suo orecchio uno squillo di campanello. Il proseguimento potrete trovarlo nel primo capitolo della Parte Prima. Nacque così la formulazione dell’ipotesi principale della nostra ricerca. Poi, il linguista, mentre andava a spasso per campi arati in quel di Pratola di Tressanti, inciampò (letteralmente), e così successe anche agli amici ricordati sopra che erano con lui, in una miriade di reperti sparsi tra le zolle.

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Alfonso Caccese iconografo

Scritto da Alfonso Caccese
Categoria: Cultura
Pubblicato: 28 Maggio 2012

Alfonso è nato a Foggia, ma suo padre Antonio Caccese è nato e cresciuto a Montecalvo Irpino nel 1924 dove ha vissuto fino al 1955 quando per lavoro si è trasferito prima a Foggia e poi a Lucera. Incontra la signorina Carolina Fortunato e la sposa. Tre figli : Alfonso, Raffaele e Luigi. Alfonso studia a Foggia e Lucera ma nel 2004 si trasferisce a Roma per gli studi universatari e tutt'ora vive e lavora a Roma. Dopo aver frequentato il Pontificio Collegio Greco di Roma, si è laureato in psicologia presso l’Università La Sapienza di Roma. Ora è dottorando in patristica greca presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma. Insegna religione cattolica al liceo. Dal 1977 dipinge icone bizantine, specie di scuola greca. Molte delle sue icone sono diffuse in chiese di Roma, Calabria (eparchia di Lungro), Sicilia (eparchia di Piana degli Albanesi), Puglia ed altro. Dal 1998 insegna come maestro iconografo ai corsi presso l’Abbazia di S.Maria di Pulsano (FG) e, dal 1998, presso il monastero benedettino di Montefiolo a Casperia (RI). E’ cofondatore dell’Associazione romana “IN NOVITATE RADIX”

VIDEO

 

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Il successo di Pino Tordiglione:Teresa Mahganiello, sui passi dell'amore

Scritto da Redazione
Categoria: Cultura
Pubblicato: 27 Maggio 2012

Le immagini del meraviglioso film di Pino Tordiglione, Teresa Manganiello, Sui Passi dell’Amore, si riflettevano nei occhi umidi di commozione di oltre 1100 spettatori presenti alla prima nazionale tenutasi al cinema San Marco di Benevento con un grande cast di attori.

Tanta gente  ha sovraffollato il cinema beneventano, “non si vedeva così tanta gente dagli anni sessanta quando quel cinema ospitava grandi rassegne cinematografiche” così commenta qualche vecchio cinefilo di quel tempo.

Tordiglione è riuscito a far rivivere quelle emozioni, coniugando cinema e spettacolo insieme, un nuovo modo di comunicare e rievocare quel cinema buono e poetico. “E’ un film senza retorica, senza enfasi, una regia che esalta la bellezza e la bontà delle intenzioni. Si vede una mano sobria con costumi, ambientazioni e dialoghi precisi.

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Pro Loco Montecalvo: eletto il nuovo direttivo.

Scritto da Redazione
Categoria: Attualità
Pubblicato: 27 Maggio 2012

Nella serata del 16-05-2012 si è tenuta l’assemblea dei soci della Proloco di Montecalvo che ha proceduto all’elezione del nuovo consiglio d’amministrazione.

Sono stati eletti: Alfonso DE CRISTOFARO, Armando D’ADDONA, Antonio CARDILLO, Luca DE MARCO.

In prosieguo si è tenuta la prima riunione del Consiglio d’Amministrazione alla presenza del componente rappresentante dell’Amministrazione Comunale, assessore Mirko IORILLO. 

Il consiglio ha eletto all’unanimità il nuovo presidente nella persona di Alfonso DE CRISTOFARO, che ha immediatamente convocato la prima seduta del CDA della Proloco per sabato 19-05 per avviare la programmazione delle attività. Il presidente ha invitato tutti i soci della Proloco a partecipare chiedendo un contributo fattivo a tutti indipendentemente dalle cariche e dai ruoli di ognuno.

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Avviati i lavori della casa dell'acqua in via dei Mille, vicino alla Caserma dei Carabinieri

Scritto da Redazione
Categoria: Cronaca
Pubblicato: 27 Maggio 2012

Arriva la “Casa dell'acqua”.
Non è un'attrazione da parco dei divertimenti ma un tentativo di ridurre la produzione di rifiuti in plastica.
Partendo dal presupposto che ormai quasi tutte le famiglie italiane, quindi anche quelle montecalvesi, utilizzano quotidianamente l'acqua minerale, l'amministrazione comunale ha pensato di realizzare un impianto che la produce sia liscia che gassata. 
Si tratta di un dispositivo che partendo dall'acqua delle condotte idriche riesce a filtrarla ed a gasarla in modo da adattarla al gusto dei consumatori.
L'impianto sarà dotato di un lettore di carte magnetiche con il quale sarà possibile prelevare l'acqua. In sostanza i cittadini si potranno recare al distributore con i recipienti e potranno prelevare i quantitativi desiderati di acqua.
Molto contenuti i costi.

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La tarantella Montecalvese ed i suoi equivoci

Scritto da Alfonso Caccese
Categoria: Cultura
Pubblicato: 27 Maggio 2012

La tarantella napoletana nacque a Napoli ai primi del ‘700. A quel tempo le coppie si conoscevano tramite le famiglie. L'amore tra i giovani era platonico. Era molto difficile avere dei contatti, potevano solo guardarsi e sorridersi.I genitori accorgendosi delle simpatie reciproche tra i loro figli organizzavano delle festicciole che finivano sempre a tarallucci e vino (queste erano le loro possibilità!). Sul finire delle festicciole c’era sempre la tarantella. Anche perché in quell’epoca nelle famiglie non mancava mai un mandolino e un tamburello. In seguito un grande maestro napoletano Raffaele Donnarumma musicò la prima tarantella. E man mano venne figurata con vari quadri che mascheravano dietro il ballo momenti in cui era possibile di guardarsi negli occhi o in viso, sentire i primi contatti fisici dove dalla stretta della mano stessa, si poteva capire l'intensità dell'amore che stava per nascere, fino ad abbracciarsi in girotondo facendo capire che la loro felicità in seguito si poteva trasfomare in amore.

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Le Janare

Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
Categoria: Cultura
Pubblicato: 13 Dicembre 2011

Le janare sono figure caratteristiche della civiltà contadina. Nella tradizione, esse erano fattucchiere in grado di compiere malefici ed incantesimi, di preparare filtri magici e pozioni in grado di procurare aborti. Tuttavia non si conosceva l'identità delle janare: esse di giorno potevano condurre una esistenza tranquilla senza dare adito a sospetti. Di notte, però, dopo essersi cosparse le ascelle (secondo altri il petto) di un unguento magico, esse avevano la capacità di spiccare il volo lanciandosi nel vuoto a cavallo di una granata, cioè una scopa costruita con saggina essiccata. Nel momento del balzo, pronunciavano la frase: Sott'a l'acqua, sott'a 'r vient, sott'a la noc d' Bnvient -  (sotto l'acqua e nel vento, sotto il noce di Benevento) (qualcuno ha avanzato l'ipotesi che il misterioso unguento fosse una sostanza allucinogena.In tal caso alcune delle storie fantastiche che si raccontano sarebbero nate dalle allucinazioni vissute delle persone che facevano uso di tale unguento). Si racconta anche che le janare preferissero radunarsi nelle sere di tempesta, quando il vento soffia impetuoso e la pioggia cade incessante, mentre le tenebre, squarciate dai lampi delle folgori, lasciavano scorgere le orripilanti sembianze di quelle donne demoniache che a cavallo delle loro scope, volavano in direzione del noce di Benevento.

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Guerrisi Michele

Scritto da Redazione
Categoria: Cultura
Pubblicato: 13 Dicembre 2011

Nacque a Cittanova, presso Reggio di Calabria, il 23 febbr. 1893 da Pasquale e Filomena Barbaro, di Palmi. Alle sue origini il G. diede sempre valore simbolico, tale da stabilire un legame tra sé e la cultura della Magna Grecia, come egli afferma nell'autobiografia (M. G., Roma 1957) che, nonostante l'approssimazione di molti dati, risulta di grande interesse per poter tracciare l'iter della sua formazione artistica e per seguire l'evoluzione del suo pensiero estetico.  Trasferitosi a Palmi per frequentare il ginnasio, ebbe modo di ricevere una prima educazione pittorica presso lo studio di Domenico Augimeri, artista formatosi con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. A sedici anni fu iscritto dal padre al liceo Galileo Galilei di Firenze; e il G. considerò sempre questo soggiorno fiorentino una tappa fondamentale per la sua formazione.Terminato il liceo si recò a Roma "per avere una conoscenza diretta della più antica classicità" (ibid., p. 9). Iscrittosi al corso di laurea in lettere, tentò, ma con esito negativo, l'esame di ammissione all'Accademia di belle arti. Entrò, invece, all'Accademia di Napoli dove ebbe come maestri Achille D'Orsi e Luigi De Luca. All'inizio della prima guerra mondiale risiedette ancora a Roma dove conobbe  A. Rodin.

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  4. La tarantella Montecalvese

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