L'omicidio di don Carlo
- Scritto da Alessandro Fallarino
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“Sono convinto che zio anche di notte usciva dalla chiesa per andare a parlare con i giovani che proprio alle nostre spalle purtroppo facevano uso di droga. Erano anni bui per un fenomeno che era purtroppo esploso da poco. Zio Carlo nella sua missione pastorale voleva essere al fianco delle persone in difficoltà”.
Un ricordo vivo e vivido quello di Francesco Marra, nipote di don Carlo Lombardi, parroco della chiesa di Santa Maria della Verità, al rione Triggio di Benevento, barbaramente ucciso all’interno della casa canonica. Un omicidio per il quale furono poi indagate tre persone, che all'epoca “venne vissuto drammaticamente da tutta la comunità di Benevento e il
Centenario della nascita di don Carlo Lombardi
- Scritto da Chiesa Beneventana
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Domenica 24 novembre alle ore 18.30 nella parrocchia Santa Maria della Verità in Benevento mons. Francesco Zerrillo, vescovo emerito di Lucera – Troia,
celebrerà una santa messa in occasione dei 100 anni dalla nascita di don Carlo Lombardi, figura significativa della storia della Chiesa locale.
L’ attuale parroco don Marco Capaldo e gli abitanti del quartiere Triggio hanno voluto ricordare don Carlo, parroco dal 1973 al 1982, anche con un
convegno/testimonianza sempre domenica 24 novembre alle ore 19.30, sul tema: “Un angolo di chiesa. Una voce di città. Don Carlo Lombardi, il suo popolo, il suo quartiere”.
Parteciperanno al convegno, moderato da Nico De Vincentiis, giornalista e scrittore, l’arcivescovo mons. Felice Accrocca, i sacerdoti ed i giovani che conosciuto don Carlo.
Articolo tratto da:
P. Crescenzo Maria Caccese (1786-1863)
- Scritto da Redazione
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Nel 1884 il Dott. Nicola Santorelli diede alla luce l’opera «Inscriptiones Sepulcrales», e del P. Caccese scrive quanto segue:
Crescenzio Caccese Casa Montecalvi
Ordine Sacerdotale
Liguoriano Esaminatore sinodale
Chi della disciplina e dei sermoni Smarrito sulla via del potere Al culmine della scarsità di beni
Ha distribuito il mais ai poveri Il censimento dei Cenobi è stato effettuato con conti onesti
Al tesoro della perdita devoluta di Costernatus
L'apoplessia viene tolta Ann. ha vissuto. 80
E' morto Agosto 1863
P. Alfonso Maria Caccese (1819-1901)
- Scritto da Redazione
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Nacque a Montecalvo Irpino in provincia di Avellino il giorno 19 gennaio dell’ anno 1819. Da Ambrogio e Maria Raffaella Rex.
Invogliato dal vecchio zio P. Crescenzo Caccese, entrò nella Congregazione del SS. Redentore, e professò il 18 di febbraio del 1838.
Dopo 5 anni di Studentato ricevette l’Ordine Sacerdotale il 1° settembre 1843.
Morì in patria il 27 settembre dell’anno 1901, munito di SS. Sacramenti.
Era un buon compagno e predicava discretamente. Io l’ho conosciuto a S. Angelo a Cupolo nelle vacanze del 1895.
Era podagroso e di bell’ aspetto.
Giusto la profezia del Ven. P. Ribera riuscì ottimo Missionario.
Dagli Atti personali
- 1837/6/20: certificato di nascita (1819/1/19 ) e di battesimo.
- 1837/1/28: attestato di buona condotta.
- 1837/2/1: attestato di buona salute.
- 1840/9/14: supplica al Re per l’ attribuzione di un beneficio in suo patrimonio.
- 1840/12/14: pratica per la costituzione del patrimonio.
- 1840/12/15: resoconto al Rettore Maggiore per detta pratica.
Violento terremoto nel sud - Agosto 1962
- Scritto da Paolo Speranza
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“Una triste alba si è levata stamani sulle alture dell’Irpinia”, scrive il 22 agosto da Ariano Irpino l’inviato del quotidiano socialista “Avanti!”Giancarlo Lannutti, autore di uno dei reportage più dettagliati e incisivi sul terremoto che il 21 agosto di sessant’anni fa colpì una vasta zona delle province di Avellino e di Benevento, con particolare violenza nella città del Tricolle, a Montecalvo Irpino, Apice, Melito Irpino. L’onda sismica si protrasse per alcuni giorni: “La terra non si è ancora quietata – scrive la settimana successiva l’inviato del “Corriere della sera” Paolo Bugialli – Ieri i sensibilissimi pennini degli osservatori hanno registrato quattro scosse con lo stesso epicentro del giorno dello sconquasso. Due scosse intorno all’alba, leggerissime. Una ancora leggera poco dopo le tredici. Un’altra dopo le quindici: meno leggera questa tanto è vero che a Napoli no, ma nella provincia molti l’hanno avvertita.