- Scritto da Alfonso Caccese
- Visite: 72
Montecalvo Irpino 18 Agosto 2003
"Civiltà contadina e la cultura delle origini"
Il 18 Agosto 2003, nei locali dell'Istituto Comprensivo di Montecalvo Irpino si è svolto il convegno sulla " Civiltà contadina e cultura contadina".
L'incontro è stato promosso dalla redazione culturale del sito https:// www.irpino.it/ ed ha visto la partecipazione di esponenti della cultura Irpina, locali e provinciali.
Il presidente del consiglio d'Istituto, Alfonso Caccese, ha accolto gli ospiti e introdotto i temi del convegno.
La prof.ssa Guliana Caputo, nota scrittrice dell'Avellinese, ha presentato il suo ultimo lavoro letterario, di prossima pubblicazione,"l'Ombra dei Pampini", una raccolta di racconti e immagini della civiltà agreste Irpina.
- Scritto da Redazione
- Visite: 56
Strada provinciale San Vito-Apice: si sgonfia la protesta.
Sulle recenti polemiche, suscitate da alcuni organi di stampa locale, riguardanti il rifacimento del manto stradale della strada , San Vito – Apice in merito a presunte lamentele e proteste da parte degli amministratori locali, si intende precisare che i lavori non sono ancora del tutto completati e che anzi grazie all’ottimo rapporto di collaborazione tra l’amministrazione Montecalvese e “Palazzo Caracciolo” sede dell’amministrazione provinciale, gli stessi sono sotto continuo monitoraggio dagli uffici preposti e che pertanto alcuni problemi lamentati saranno al più presto risolti al fine di dare una sistemazione definitiva ed ottimale con gli interventi che si renderanno necessari.
nella foto: bivio di San Vito
- Scritto da Redazione
- Visite: 71
IL SANTUARIO Per la gente è già santuario, per la Chiesa ancora no: bisogna aspettare. Questa è una storia mariana giovane, eppure intensa e, probabilmente, foriera di attenzione tale da poter sperare nell’elevazione a santuario. La chiesa di Santa Maria della Pace, alla contrada Malvizza di Montecalvo, piccolo centro dell’entroterra irpino, vale la pena di raccontarla. Perché ci troviamo di fronte ad una chiesa sorta praticamente dal niente, in dieci anni, dal 1990 al 2000, laddove non c’era nulla. Ed oggi questa chiesa, dalla forma ardita di una nave, si trova in un crocevia cruciale di strade che collegano centri irpini e pugliesi. |
- Scritto da Angelo Siciliano
- Visite: 56
Il sonno letargico era collegato a S. Giovanni Battista, che si festeggia il 24 giugno.
Forse con questa leggenda si voleva indurre i fannulloni e soprattutto i giovani a non poltrire a letto, ma a levarsi presto la mattina, possibilmente all’alba, perché l’estate era ed è tempo di mietitura.
Dato che in passato si mieteva a braccia con falcetto e cannìddri, quattro tutoli di canna per la protezione delle dita della mano sinistra che stringeva il mannello, era essenziale lavorare col fresco, prima che il sole, con la sua calura, rendesse quest’attività faticosa e insopportabile.
Mingo sta per Domenico.
Fonte: Mariantonia Del Vecchio, classe 1922, contadina; trascrizione, traduzione e annotazione di Angelo Siciliano del 1994
- Scritto da Angelo Corvino
- Visite: 60
L’arco d’ingresso della rinascimentale Cappella Carafa della chiesa di Santa Maria Assunta è ritornato all’antico splendore grazie ad un intervento di restauro curato dalla soprintendenza ai B.P.S.A.D. di Avellino e Salerno. Il risultato del lavoro è stato presentato sabato scorso durante una manifestazione religiosa alla quale era presente l’arch. Francesco Prosperetti, soprintendente per Avellino e Salerno, che ha sottolineato, nel suo breve intervento, l’importanza del lavoro di restauro anche alla luce dell’opera d’arte che la cappella ospita. Infatti il soprintendente ha evidenziato la pregevolezza della statua della Madonna dell’Abbondanza che trova degna ubicazione nella splendida cappella rinascimentale ed ha parlato dell’efficienza che in questa occasione ha caratterizzato l’intervento dei beni culturali. “Non credo capiti spesso di assistere ad un evento che si è dipanato in breve tempo e che coinvolge le istituzioni – dice Prosperetti – Questo ritrovamento ha avuto da subito il segno di qualcosa di particolare”. Al dott. Giuseppe Muollo, direttore dei lavori di restauro, è toccato il compito di descrivere l’intervento negli aspetti tecnici.