Capitolo provinciale "Frati minori"
- Scritto da Frati minori
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I frati minori del Sannio e dell’Irpinia sono riuniti da questa mattina (3 maggio 2010) presso l’Oasi “Maria Immacolata” di Montecalvo Irpino (AV) per partecipare al XXXIV Capitolo Provinciale.
Il Capitolo è, per i frati, un evento della massima importanza, poiché ha competenze fondamentali e decisive che determinano la loro vita e la loro azione: indagine sullo stato attuale della Provincia religiosa, ricerca e proposta dei mezzi più opportuni per la sua crescita, discussione e decisione sulle iniziative di maggiore rilevanza, elezione del Definitorio provinciale.
Come evidenzia il tema di questo Capitolo - «Con la grazia delle origini … portatori del dono del Vangelo nel Sannio e nell’Irpinia» -
Inaugurazione "Monumento ai caduti"
- Scritto da Redazione
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Alla presenza di numerose autorità civili e religiose, questa mattina, 11 maggio 2010, è stato inaugurato il ristrutturato monumento ai caduti a 84 anni dalla sua prima sistemazione al centro della piazzetta al Corso Vittorio Emanuele di Montecalvo Irpino.
La cerimonia ha visto la partecipazione numerosa dei cittadini e delle scolaresche, nonchè la partecipazione del sindaco Carlo Pizzillo e tutti gli amministratori comunali.
Il nuovo progetto voluto da questa amministrazione è stato redatto e realizzato sotto la supervisione dell'ufficio tecnico comunale.
84°Anniversario del Monumento ai Caduti
- Scritto da Alternativa Montecalvo
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Insigne opera scultorea dell’artista Michele Guerrisi, Professore nella Real Accademia di Belle Arti di Torino, autore, tra i tanti, del monumento all’Universitario caduto in guerra, posto nel cortile d’ingresso della sede centrale della Federico II di Napoli.
Cerchiamo di illustrare questo gruppo scultoreo, diviso in tre parti, sulla base della documentazione autografa dell’autore in nostro possesso e alle dritte degli anziani che ancora ricordano l’avvenimento.
Il 28 maggio 1923 il maestro Michele Guerrisi inviò le fotografie dei bozzetti alla speciale Commissione che si era formata in paese.
Successivamente all’invio dell’anticipo (l’opera, pare sia costata 5.000 lire dell’epoca, raccolte in buona parte con le rimesse degli emigranti) l’artista inviò il bozzetto in creta. Avuto il placet si mise all’opera. Il 3 ottobre 1926, con una prolusione di Nicola Susanna, marchese di S. Eligio, sposato alla N.D. Anna de Cillis, il monumento fu inaugurato con la partecipazione dell’intera cittadinanza.
Come si presentava nel 1926 il gruppo scultoreo? Vi era uno spiazzo quadrato, in terra battuta, delimitato da un’artistica ringhiera in ferro agganciata a pilastrini in pietra di Fontanarosa. Al centro una base in pietra circondata da tre scalini. Sul basamento è posto il monumento vero e proprio, in bronzo, diviso, come si diceva, in tre parti.
XII settimana della Cultura
- Scritto da Irpinia in festa
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Dal 16 al 25 aprile 2010, in occasione della XII Settimana della Cultura, si apriranno le porte ai gioielli che compongono il patrimonio artistico e culturale campano. Mostre, convegni, laboratori, visite guidate, concerti, spettacoli e aperture straordinarie sono soltanto alcune delle iniziative gratuite proposte dal MiBAC. Nell'ambito di questa manifestazione nazionale la nostra Soprintendenza ha organizzato una serie di attività, anche in collaborazione con numerosi musei civici e istituzioni culturali private, che comprenderanno non solo i grandi comuni come Salerno e Avellino, ma coinvolgeranno tutta la Provincia con le tradizioni dei piccoli centri urbani. A muovere la XII Settimana della Cultura sarà così una forte sinergia tra i singoli per offrire al cittadino la possibilità di visitare e partecipare attivamente alle immense meraviglie che la storia del territorio campano offre. Il Museo della Religiosità Montecalvese e della Memoria Pompiliana a Montecalvo Irpinio, l’esposizione del pianeta in raso di seta nera, foderata in tela di lino nera e galloni dorati, ascrivibile alla prima metà del XVIII secolo, che faceva parte del corredo di San Pampilio Maria Pirrotti, appartenente all’Ordine degli Scolopi.
Felice Cristino ci ha lasciato
- Scritto da angelo siciliano
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Un affabile e ospitale patriarca, depositario dei canti arcaici montecalvesi e una delle ultime “biblioteche” viventi della civiltà contadina
Felice Cristino, “zi’ Filìci Pannucciéddru”, nato a Montecalvo Irpino (AV) il 23 dicembre 1921, in una numerosa famiglia patriarcale contadina con dieci figli – quattro femmine e sei maschi –, ci ha lasciato la mattina del 1° febbraio 2010.
Grande cantatore, col fratello Giovanni (Montecalvo Irpino, 1933-2005), di canti politici e sociali, funebri, ballate e del poema montecalvese “Angelica” di 107 quartine, l’unico riscontrato in Irpinia, era un raffinato affabulatore e poeta contadino. Era anche alfabetizzato, il che non guastava.Era cugino di mio padre per parte di madre, sorellastra di mio nonno.In questi ultimi venti anni ho frequentato, con una certa assiduità, la sua casa rurale e la sua famiglia.Ferito nei campi, grave consigliere provinciale
- Scritto da Redazione
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Ferito nei campi, grave consigliere provinciale
E’ stato investito dal motozappa che stava utilizzando per arare il terreno. L’incidente è avvenuto nei campi a Montecalvo Irpino. Ne ha fatto le spese Giuseppe Stiscia, consigliere provinciale del Pdl e amministratore comunale a Montecalvo. Solo per un caso si è evitata la tragedia: l’avvocato Stiscia ha riporato diverse ferite e la frattura della gamba e della clavicola. Soccorso da un’ambulanza del 118 è stato trasportato d’urgenza presso l’ospedale Rummo di Benevento. Il consigliere provinciale non è in pericolo di vita, ma le sue condizioni sono comunque serie. E’ stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. In ospedale a Benevento è giunto – subito dopo aver appreso la notizia – anche il presidente della provincia Cosimo Sibilia.
Risistemazione e Fontanina di Piazza Carmine
- Scritto da Angelo Siciliano
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LA FONTANINA NELLA PIAZZA DEL CARMINE A MONTECALVO IRPINO A INIZIO ‘900 E L’OLMO SECOLARE ABBATTUTO NEGLI ANNI ‘50 “Lu funtanìnu ‘mmiézz’a la chjazza di lu Càrminu cu tanta cristijàni e l’ùlimu ca ‘n ci sta chjù”
Nella foto, scattata dopo il terremoto del 1930, è Piazza del Carmine, la cerniera tra Via Roma e Corso Umberto I e snodo per il Trappeto. Il fondo è in terra battuta e affiorano tanti sassi. Vi è un discreto assembramento di persone con donne in costume. L’enorme olmo secolare, seccatosi e abbattuto negli anni ’50, copre parte della facciata della chiesa, detta pure della Madonna della Libera. La fontanina pubblica è al centro della piazza e sulla destra vi era il frantoio di proprietà della famiglia Altieri. (A. Siciliano – Zell, 28.12.2017)
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