Montecalvo Irpino - Cultura e Tradizione
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Alfonso Caccese iconografo

Scritto da Alfonso Caccese
Categoria: Cultura
Pubblicato: 28 Maggio 2012
Visite: 2299

Alfonso è nato a Foggia, ma suo padre Antonio Caccese è nato e cresciuto a Montecalvo Irpino nel 1924 dove ha vissuto fino al 1955 quando per lavoro si è trasferito prima a Foggia e poi a Lucera. Incontra la signorina Carolina Fortunato e la sposa. Tre figli : Alfonso, Raffaele e Luigi. Alfonso studia a Foggia e Lucera ma nel 2004 si trasferisce a Roma per gli studi universatari e tutt'ora vive e lavora a Roma. Dopo aver frequentato il Pontificio Collegio Greco di Roma, si è laureato in psicologia presso l’Università La Sapienza di Roma. Ora è dottorando in patristica greca presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma. Insegna religione cattolica al liceo. Dal 1977 dipinge icone bizantine, specie di scuola greca. Molte delle sue icone sono diffuse in chiese di Roma, Calabria (eparchia di Lungro), Sicilia (eparchia di Piana degli Albanesi), Puglia ed altro. Dal 1998 insegna come maestro iconografo ai corsi presso l’Abbazia di S.Maria di Pulsano (FG) e, dal 1998, presso il monastero benedettino di Montefiolo a Casperia (RI). E’ cofondatore dell’Associazione romana “IN NOVITATE RADIX”

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Il successo di Pino Tordiglione:Teresa Mahganiello, sui passi dell'amore

Scritto da Redazione
Categoria: Cultura
Pubblicato: 27 Maggio 2012
Visite: 2165

Le immagini del meraviglioso film di Pino Tordiglione, Teresa Manganiello, Sui Passi dell’Amore, si riflettevano nei occhi umidi di commozione di oltre 1100 spettatori presenti alla prima nazionale tenutasi al cinema San Marco di Benevento con un grande cast di attori.

Tanta gente  ha sovraffollato il cinema beneventano, “non si vedeva così tanta gente dagli anni sessanta quando quel cinema ospitava grandi rassegne cinematografiche” così commenta qualche vecchio cinefilo di quel tempo.

Tordiglione è riuscito a far rivivere quelle emozioni, coniugando cinema e spettacolo insieme, un nuovo modo di comunicare e rievocare quel cinema buono e poetico. “E’ un film senza retorica, senza enfasi, una regia che esalta la bellezza e la bontà delle intenzioni. Si vede una mano sobria con costumi, ambientazioni e dialoghi precisi.

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La tarantella Montecalvese ed i suoi equivoci

Scritto da Alfonso Caccese
Categoria: Cultura
Pubblicato: 27 Maggio 2012
Visite: 1664

La tarantella napoletana nacque a Napoli ai primi del ‘700. A quel tempo le coppie si conoscevano tramite le famiglie. L'amore tra i giovani era platonico. Era molto difficile avere dei contatti, potevano solo guardarsi e sorridersi.I genitori accorgendosi delle simpatie reciproche tra i loro figli organizzavano delle festicciole che finivano sempre a tarallucci e vino (queste erano le loro possibilità!). Sul finire delle festicciole c’era sempre la tarantella. Anche perché in quell’epoca nelle famiglie non mancava mai un mandolino e un tamburello. In seguito un grande maestro napoletano Raffaele Donnarumma musicò la prima tarantella. E man mano venne figurata con vari quadri che mascheravano dietro il ballo momenti in cui era possibile di guardarsi negli occhi o in viso, sentire i primi contatti fisici dove dalla stretta della mano stessa, si poteva capire l'intensità dell'amore che stava per nascere, fino ad abbracciarsi in girotondo facendo capire che la loro felicità in seguito si poteva trasfomare in amore.

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Le Janare

Scritto da Giovanni Bosco Maria Cavalletti
Categoria: Cultura
Pubblicato: 13 Dicembre 2011
Visite: 2454

Le janare sono figure caratteristiche della civiltà contadina. Nella tradizione, esse erano fattucchiere in grado di compiere malefici ed incantesimi, di preparare filtri magici e pozioni in grado di procurare aborti. Tuttavia non si conosceva l'identità delle janare: esse di giorno potevano condurre una esistenza tranquilla senza dare adito a sospetti. Di notte, però, dopo essersi cosparse le ascelle (secondo altri il petto) di un unguento magico, esse avevano la capacità di spiccare il volo lanciandosi nel vuoto a cavallo di una granata, cioè una scopa costruita con saggina essiccata. Nel momento del balzo, pronunciavano la frase: Sott'a l'acqua, sott'a 'r vient, sott'a la noc d' Bnvient -  (sotto l'acqua e nel vento, sotto il noce di Benevento) (qualcuno ha avanzato l'ipotesi che il misterioso unguento fosse una sostanza allucinogena.In tal caso alcune delle storie fantastiche che si raccontano sarebbero nate dalle allucinazioni vissute delle persone che facevano uso di tale unguento). Si racconta anche che le janare preferissero radunarsi nelle sere di tempesta, quando il vento soffia impetuoso e la pioggia cade incessante, mentre le tenebre, squarciate dai lampi delle folgori, lasciavano scorgere le orripilanti sembianze di quelle donne demoniache che a cavallo delle loro scope, volavano in direzione del noce di Benevento.

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Guerrisi Michele

Scritto da Redazione
Categoria: Cultura
Pubblicato: 13 Dicembre 2011
Visite: 1764

Nacque a Cittanova, presso Reggio di Calabria, il 23 febbr. 1893 da Pasquale e Filomena Barbaro, di Palmi. Alle sue origini il G. diede sempre valore simbolico, tale da stabilire un legame tra sé e la cultura della Magna Grecia, come egli afferma nell'autobiografia (M. G., Roma 1957) che, nonostante l'approssimazione di molti dati, risulta di grande interesse per poter tracciare l'iter della sua formazione artistica e per seguire l'evoluzione del suo pensiero estetico.  Trasferitosi a Palmi per frequentare il ginnasio, ebbe modo di ricevere una prima educazione pittorica presso lo studio di Domenico Augimeri, artista formatosi con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. A sedici anni fu iscritto dal padre al liceo Galileo Galilei di Firenze; e il G. considerò sempre questo soggiorno fiorentino una tappa fondamentale per la sua formazione.Terminato il liceo si recò a Roma "per avere una conoscenza diretta della più antica classicità" (ibid., p. 9). Iscrittosi al corso di laurea in lettere, tentò, ma con esito negativo, l'esame di ammissione all'Accademia di belle arti. Entrò, invece, all'Accademia di Napoli dove ebbe come maestri Achille D'Orsi e Luigi De Luca. All'inizio della prima guerra mondiale risiedette ancora a Roma dove conobbe  A. Rodin.

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LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI MARIO AUCELLI

Scritto da Angelo Siciliano
Categoria: Cultura
Pubblicato: 19 Novembre 2011
Visite: 278
Montecalvo Irpino (AV) Sino a un decennio fa, io e Mario Aucelli sapevamo l’uno dell’altro ma, essendo io emigrato e lui rimasto in paese, le nostre strade non si incrociavano mai. Poi, Mario ha avvertito l’urgenza di scrivere i fatti salienti del XX sec. del nostro paese e, con caparbietà, ha intrapreso una ricerca di documenti scritti e fotografici, che dessero respiro, visibilità e sostanza al suo ambizioso progetto. E, quando ha intuito che era necessario rivolgere la propria attenzione anche alla cultura orale per dare senso compiuto al proprio lavoro, mirante a ricostruire almeno in parte la memoria collettiva, 
 e dato che personalmente mi dedico da oltre 25 anni al recupero del nostro “Patrimonio immateriale”, le nostre strade inevitabilmente si sono incrociate. Quindi, la nostra amicizia si è cementata grazie soprattutto alle nostre attività culturali che, pur muovendosi su binari differenti, talvolta convergono. E l’occasione per mostrare una di tali convergenze ce la offre proprio la presentazione del suo libro, “Dal fascismo ai commissari civici: il Ventennio a Montecalvo Irpino” (edito nel 2010 e ora in 2a edizione con DP La Tipografia di Avellino, impaginazione di A. De Cristofaro, 285 pagine, 15 capitoli con tantissime illustrazioni), organizzata da Alfonso De Cristofaro a Montecalvo, sabato 19 novembre 2011, nella sala del Cinema Pappano, per conto di teleMontecalvo.it, in concomitanza della Fiera di Santa Caterina d’Alessandria, importante retaggio sacro, culturale e mercantile dei secoli passati. Esso è il primo volume della collana “La memoria restituita”, curata proprio da De Cristofaro, e arriva sino al 1946.
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L'opera di Don Teodoro Rapuano a Montecalvo

Scritto da Angelo Siciliano
Categoria: Cultura
Pubblicato: 25 Agosto 2011
Visite: 3764

S. Pompilio Maria Pirrotti delle Scuole Pie, all’anagrafe Domenico Michele Giovan Battista Pirrotti, di origini nobili, sesto degli undici figli di Girolamo e Orsola Bozzuti, sacerdote e religioso dell’Ordine delle Scuole Pie, nasceva a Montecalvo Irpino (Av) il 29 settembre 1710 e moriva a Campi Salentina (Le) il 15 luglio 1766. Il 30 settembre 1710, nella Collegiata di S. Maria Assunta in Cielo, annessa al Palazzo ducale, era battezzato, col nome di Domenico. Ebbe come compare, rappresentato con delega dal padre nel neonato, l’Illustrissimo e Reverendissimo D. Carlo Pignatelli (L’Aquila 1676 - 1734), Vescovo di Minervino dal 1719 e figlio dell’Eccellentissimo D. Pompeo (1632 - 1705), 2° duca di Montecalvo, e come comare la Signora Anna Caggiano di Buonalbergo (Bn). Ordinato sacerdote dell’Ordine delle Scuole Pie, il 20 marzo 1734, fu docente a Brindisi, Ortona a Mare (Aq), Lanciano (Ch) e soprannominato “Apostolo degli Abruzzi”. Oltre che tra i migliori insegnanti dell’Istituto Scolopico in Italia, era educatore dei giovani per l’umano sapere, teologo, taumaturgo, mistico devoto del Sacro Cuore, dell’Eucaristia e della Madonna. Ma il fervore che metteva nella predicazione, gli creava dei nemici e nel 1747 era cacciato da Lanciano.

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