Felice Polles - Beato
- Scritto da Redazione
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In terra di Corsano - Felice Polles - Corsano centro del carbonarismo.
Un’altro fatto che è d’ importanza storica per la nostra terra, è l’ aggregazione di Corsano a Monte- calvo.
Questa zona appartiene alla giurisdizione topografica di Montecalvo, e perciò risaliamo alla più antica notizia che, storicamente, si ha.
Al tempo di Guglielmo II° il Buono, Benedetto de Forgia ,sicut significavit Alfanus Camerarius, teneva Corsano e Tropaldo , nel territorio di Bonito presso il fiume omonimo e serviva il re con due militi, per l’uno e l’altro feudo.
« Teneva ancora Melito con un sol milite.
Per la spedizione di Terra Santa (1099) ne offrì sette con sette servienti.
( Vedi Catalogo dei Baroni normanni R Archivio).
Breve storia dell'arte orafa Montecalvese
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
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Con l'unità d'Italia furono realizzate le prime sistematiche statistiche economiche,con mirati censimenti volti alla conoscenza del territorio dello Stato .
Anche i Borbone,in verità, vi avevano pensato,appena qualche decennio prima del tracollo,ma con un intento completamente diverso:magnificare le bellezze e le ricchezze del paese,senza alcuno scientifico riferimento all'aspetto economico,che veniva demandato alla autonoma capacità gestionale del territorio.
Da questi dati,estremamente interessanti si evincono le peculiarità dei vari comuni, come per Montecalvo,che ben appalesava la sua certa vocazione agricola,ma anche una non secondaria attività artigianale (100 scarpari,fabbri,armaioli,ricamatrici....... ).
Tra i tanti traspare la presenza di un Orafo,che non è considerato come una professione vera e propria,forse perché riconducibile a particolari gruppi etnico-religiosi,o per quella naturale ritrosia Del meridionale a manifestare le proprie "debolezze",ingigantendo le proprie miserie.
LO ZIO D’AMERICA di Angelo Siciliano Presentazione di Giovanni Bosco Maria
- Scritto da Angelo Siciliano
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LO ZIO D’AMERICA di Angelo Siciliano Presentazione di Giovanni Bosco Maria Cavalletti
E, finalmente, giunse anche Lo zio d’America, poesie, cunti, nenie, ballate e detti in dialetto montecalvese, con una raccolta di maledizioni. Il patrimonio letterario montecalvese si correda, da ora in poi, di un testo scritto nella nostra lingua locale.Ciascuno di noi, immagino, attraversa nella propria vita dei particolari periodi in cui si sente spinto, più o meno inconsciamente, a ricercare le proprie origini; ci si rende conto, ad un certo punto, che il momento attuale è, il più delle volte, conseguenza di un processo che è in moto, e quindi in evoluzione, da secoli, se non addirittura da millenni.Per rimanere nell’ambito della nostra storia locale, diciamo che, a seconda dei tempi, delle personali esperienze e delle singole esigenze è venuto man mano formandosi un interessantissimo patrimonio letterario al quale si aggiunge, oggi, questa nuova fatica di Angelo Siciliano.Stimolante sarebbe effettuare uno studio sociale dei momenti in cui sono venute alla luce le varie opere, ma la cosa richiederebbe troppo tempo.L’interesse più diffuso, almeno fino a questo momento, era stato ispirato dalla curiosità per fatti ed eventi più strettamente legati all’evoluzione storico-politico-urbanistica di Montecalvo, a parte le memorie familiari di cui sono relativamente
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