Mario Sorrentino - Presentazione - Lo zio d'America
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- Categoria: Sito 2002
Professor Mario SORRENTINO
Laureato in Lingue e Letteratura straniere presso l’Università di Bologna.
E’ appassionato e cultore di glottologia.
Autore di varie pubblicazioni; due di queste dedicate alla sua terra d’origine da cui non ha voluto mai tagliare le radici.
Questi i titoli delle pubblicazioni riguardanti Montecalvo (scritte a due mani con Alfonso Caccese n.1958): “ La comunità romana di Tressanti” e “ La Malvizza: la transumanza, le Bolle, il grano”
presenta l'opera di LOUIS A. DE FURIA The Road From Ariano Irpino (Versione Italiana)
IPOTESI SUL NOME DELLA COMUNITA’ ROMANA DI TRESSANTI
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Basilica di Santa Maria Assunta
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BASILICA di SANTA MARIA ASSUNTA in CIELO già COLLEGIATA (CHIESA MADRE)
Alla sommità del paese, attigua alla residenza dei duchi, si erge la chiesa più antica di Montecalvo: S. Maria Assunta in Cielo.
Presumibilmente sorta sui ruderi di un antico tempio, dal 1300 ha sfidato tutte le catastrofi abbattutesi sul paese, per giungere a noi nella sua bellezza originaria, anche se sembra destinata ad un non felice rapporto con gli uomini e con il tempo.
L’attuale struttura dovrebbe risalire al 1428 (in origine aveva il tetto a cupole corrispondenti alle varie cappelle laterali).
Dopo il 1930 una descrizione, documentata, dei vari rimaneggiamenti, fu fatta stampare dal dott. Carlo Caccese. Il terremoto del 1962 non la risparmiò. I danni subiti furono aggravati, inoltre, dal sisma del 1980.
E’ rimasta abbandonata alla mercè di tutti per quarant’anni.
E’ stata restaurata (con sottoscrizione popolare) e riaperta al culto, in pompa magna, e riconsacrata dall’arcivescovo Serafino Sprovieri, il 23 marzo 2002.
Stefania Longo fiera italiana
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Caro Alfonso,
Mi chiamo Stefania Longo, ho 22 anni e sono italoamericana di origine irpina (da Guardia dei Lombardi). Sono anche studiosa dell'Irpinia, nel campo di letteratura, avendo scritto la mia tesi di laurea sulla letteratura dell'Irpinia dopo il terremoto del 1980. Sono italianista di professione ma preferisco concentrarmi solo sull'Irpinia perché i miei legami con la zona-- pur non essendoci mai stata-- sono fortissimi.
Sono un'amica di Angelo Siciliano, il quale mi ha segnalato il tuo sito che trovo meraviglioso perché mi permette di sapere chi sono gli altri studiosi dell'Irpinia!
Sto provando a procurarmi una copia del libro di Louis A. De Furia, potresti dirmi dove l'avesti trovato? Grazie! Tanti saluti ed a presto! Stefania
Caterina ed Ettore Pignatelli
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Vennero le vicende tragiche dei baroni e le fatali conseguenze della loro congiura. La situazione creata da Ferdinando I° e da suo figlio Alfonso, determinò una sedizione collettiva e una consociazione dei principali baroni del regno, giurando essi di essere uniti a combattere il re e suo figlio Alfonso, al lora duca di Calabria. A fortificare quell’ accordo il papa Innocenzo VIII, emetteva un breve contro il medesimo re. Ma questi, avvertendo il pericolo, con abilità politica, previa improvvisa pacificazione col papa, seppe far andare a monte ogni cosa.
Così le cose, apparentemente, tornarono normali per brevissimo tempo, poiché terribili furono le vendette di Ferdinando contro i disgraziati baroni. Tra questi baroni federati, vi fu anche il nostro conte Don Pietro Guevara G. Siniscalco del regno. Naturalmente, quella non fu un’azione separata, ma ebbero l’appoggio delle persone più in vista delle loro terre. La nostra contea lasciò devoluta al re e amministrata da un governatore (Vedi: « La congiura dei baroni del regno di Napoli contro il Re Ferdinando I. » Camillo Porzio – Stampato in Roma nel 1565).
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