La Rosa
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"La Rosa"
di Antonio Stiscia
Rosa fresca e aulentissima…. Al parlare della rosa,riecheggiano i sacri versi di quel Cielo d’Alcamo che per prima,forse, accomunò la regina dei fiori alla donna.Il fior de fiori,che con i suoi petali si apre alla vita con discrezione e pudore.Un richiamo intenso, odoroso,un profumo inebriante di dolcezza. Simbolo dell’amore e dono d’amore,sa essere altro .Il suo colore e le sue forme si connotano di significati e non basterebbe un libro a riprodurne l’intima e complessa simbologia. Eppure la rosa sa essere utile e da essa l’uomo ha saputo trarne impieghi e diverse fortune.Se dal 700 è invalsa la tradizione ebanistica di utilizzare il duro legno di rosa per arricchire le tarsie del mobilio è anche vero che la rosa,specie quella Antica è da sempre usata al limitare dei filari delle viti,per favorire l’impollinazione delle api,fungendo da attrattore,ma anche quale utile segnalatrice della presenza di parassiti infestanti,stante una certa consanguineità tra le 2 specie botaniche,con la particolarità che la rosa,più delicata va a far da specchietto per le allodole o da agnello sacrificale alla ben più importante vite.Verbale del Decurionato 1833.htm
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COMUNE DI MONTECALVO IRPINO
Città del Pane
(PROVINCIA DI AVELLINO)
Paese natale di San Pompilio Maria Pirrotti
Gemellato col Comune di DONCEEL (B)
U.R.P. UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
Tel0825/818019-fax0825/819281
Sito Ufficiale: www.comune.montecalvoirpino.av.it
e-mail:
Per non dimenticare-mostra fotografica
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Successo per la mostra fotografica
"Per non dimenticare"
Enormi emozioni e graditi ricordi ha suscitato la mostra fotografica "Per non dimenticare" , allestita all'aperto al centro del paese.
Una mostra fotografica che ha cercato di dare dei flash di quella che può essere stata la vita del nostro paese fissata negli scatti di persone che nel tempo hanno voluto immortalare o documentare, dei piccoli frammenti di vita o le loro piccole storie o paesaggi ed eventi che da oggi entrano di diritto nella nostra memoria collettiva comune.
Trattandosi di una mostra fotografica, ovviamente,l'arco temporale coperto va dal 1884, pochi anni dopo l'espandersi di questa nuova tecnica figurativa,ad oggi.
Montecalvo Irpino X Giornata dell'ammalato
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Nel tranquillo e sereno ambiente dell'Oasi M.Immacolata di Montecalvo, si è celebrata la "X°Giornata dell'ammalato". La manifestazione patrocinata dal Comune di Paduli (Bn), dalla Comunità Montana "Fortore" con sede in San Bartolomeo in Galdo e la ditta Iris di Acrisio Nicola Columbro di Fano (An), in collaborazione con l'A.M.A.M.I. delegazione di Paduli, e degli ordini francescani secolari di Paduli e Montecalvo Irpino, ha visto la partecipazione di ammalati e pellegrini giunti da ogni parte della regione campana. Parole toccanti e significative nei saluti delle autorità presenti alla cerimonia, dal sindaco di Montecalvo,Giancarlo Di Rubbo, al presidente della comunità montana del fortore, Dr.Luigi Bocchino, al sindaco di Paduli, Dr.Giovanni Di Gennaro, e infine al delegato A.M.A.M.I., Dr.Sergio D'Alessandro, segretario comunale di Montecalvo irpino. Non sono mancati i momenti di riflessione comunitari con l'intervento dl M.R. Padre Provinciale Fra Franco Pepe e momenti ricreativi "in allegria" proposti dalla locale Pro-loco che per l'occasione ha allestito lo stand "Bottega dei Sapori" e balli spensierati su musica di " Felice per caso". Massiccia e partecipe la comunità francescana locale con Padre Filippo Lucarelli in testa e le terziare francescane tutte,nonchè la presenza importante dei cittadini montecalvesi.
Anzano
- Scritto da Mario Sorrentino
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Veduta di Montecalvo dalla contrada "Pratola" |
Alfonso Caccese – Mario Sorrentino LA COMUNITA’ ROMANA DI TRESSANTI
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Ai caduti per la patria
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Montecalvo Irpino
Ai caduti per la patria
di Alfonso Caccese
Importante e glorioso è stato il contributo dei Montecalvesi,nella loro partecipazione alla I° guerra mondiale,negli anni tra il 1915 e il 1918 ,per la maggiore grandezza dell'Italia.
Tra i tanti, partiti per il fronte, molti non sono mai più tornati.
Chiesa di S.Nicola In Corsano
- Scritto da Redazione
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Prefazione
L’idea di ricostruire quello che c’era da ricostruire e restaurare ciò che si poteva della Chiesa di San Nicola è venuta circa sei anni fa ad un gruppetto di ragazzi della contrada Corsano (alcuni come me non tanto ragazzi), che sulla scorta dell’esperienza positiva vissuta qualche anno prima con il rifacimento della Cappella votiva in onore della Madonna di Pompei, si sono avventurati in questa ben più ardua impresa. Quello che il visitatore poteva notare dopo il sisma del 1962 e quello del 1980 era un cumulo di detriti dove, negli ultimi anni era cresciuta una fitta vegetazione, soprattutto rovi. Da questo stato di fatto si può dedurre che lo spirito di sacrificio profuso e l’abnegazione per portare a compimento l’opera di risanamento, sono stati notevoli. Oltre al legame affettivo (il sottoscritto nella Chiesa ha ricevuto la Prima Comunione), la ragione che ha dato impulso all’idea di recupero è stata quella di tramandare ai posteri il notevole bagaglio storico che porta con se la Chiesa di S. Nicola in Corsano. Lo scopo della compilazione di questo opuscolo è rendere l’idea, ad uno sconosciuto visitatore della stessa Chiesa, di quello che essa ha significato nel passato. Il fervore che ha investito i componenti dell’Associazione Culturale “Corsano”, appositamente costituito, ben presto si è trasmesso alle famiglie, le quali sono state e saranno ancora per molto tempo, spero le vere protagoniste dell’opera.
Re aragonesi - Montecalvo nel quindicesimo secolo
- Scritto da P.Bernardino Santosuosso
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Giovanna II d'Angiò-Durazzo, nota anche come Giovanna II di Napoli (Zara, 25 giugno 1371[1] – Napoli, 2 febbraio 1435), figlia del re Carlo III d'Angiò-Durazzo e della regina Margherita di Durazzo, succedette sul trono di Napoli al fratello Ladislao I, deceduto privo di eredi legittimi. Fu regina di Napoli, dalla morte del fratello, nel 1414, alla sua nel 1435.
Utilizzava formalmente anche i titoli di regina titolare d'Ungheria, di Gerusalemme, di Dalmazia, di Croazia, di Rama[2], di Serbia, di Galizia, di Lodomeria, di Cumania, di Bulgaria, nonché contessa di Provenza, di Forcalquier e di Piemonte.
Alla sua morte, priva di prole, si estinse la casata degli Angiò-Durazzo e definitivamente la dinastia degli Angioini. A succedere Giovanna II sul trono sarà Renato di Valois-Angiò con il nome di Renato I, fratello dell'erede designato dalla regina, Luigi III, che però morì prima di lei. Luigi III e suo fratello Renato erano membri della famiglia dei Valois-Angiò, che dal 1380 rivendicavano il trono di Napoli e si fregiavano, ma solo formalmente, del titolo di re di Napoli, in virtù del diritto ereditario che la regina Giovanna I d'Angiò aveva concesso a Luigi I di Valois-Angiò, prima di essere spodestata da Carlo III, padre di Giovanna II.
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