La cappella Carafa torna a splendere
- Scritto da Angelo Corvino
- Categoria: Cronaca
L’arco d’ingresso della rinascimentale Cappella Carafa della chiesa di Santa Maria Assunta è ritornato all’antico splendore grazie ad un intervento di restauro curato dalla soprintendenza ai B.P.S.A.D. di Avellino e Salerno. Il risultato del lavoro è stato presentato sabato scorso durante una manifestazione religiosa alla quale era presente l’arch. Francesco Prosperetti, soprintendente per Avellino e Salerno, che ha sottolineato, nel suo breve intervento, l’importanza del lavoro di restauro anche alla luce dell’opera d’arte che la cappella ospita. Infatti il soprintendente ha evidenziato la pregevolezza della statua della Madonna dell’Abbondanza che trova degna ubicazione nella splendida cappella rinascimentale ed ha parlato dell’efficienza che in questa occasione ha caratterizzato l’intervento dei beni culturali. “Non credo capiti spesso di assistere ad un evento che si è dipanato in breve tempo e che coinvolge le istituzioni – dice Prosperetti – Questo ritrovamento ha avuto da subito il segno di qualcosa di particolare”. Al dott. Giuseppe Muollo, direttore dei lavori di restauro, è toccato il compito di descrivere l’intervento negli aspetti tecnici.
S. Pompilio Maria Pirrotti delle Scuole Pie
- Scritto da Redazione
- Categoria: Sito 2002
Vi sono dei santi intorno ai quali è nata assai presto una abbondante storiografia, quindi ben studiati e conosciuti ,fin nelle più riposte profondità della loro anima, ma che, ci si passi l’espressione, non hanno incontrato i favori della pietà popolare. Ve ne sono altri invece dei quali poco o nulla si conosce,ma la pietà dei fedeli se ne è impadronita, sono diventati popolari e intorno ad essi sono fonte spesso le più belle e ingenue leggende, ma sempre leggende.
S. Pompilio Maria Pirrotti delle Scuole Pie (Scolopio),grazie alla devozione verso di Lui nutrita già dall’ultimo anno della sua vita a Campi Salentina (Lecce) e in tutto il Salento, fino ad oggi è appartenuto al secondo gruppo .Non perché non se ne possedessero notizie e documenti di indiscusso valore ed interesse, come sono le oltre mille lettere, molte delle quali biografiche, ma perché sparse qua e là negli archivi dell’Ordine, non avevano stranamente richiamata l’attenzione dei Confratelli, erano ignorate.
Le tre o quattro biografie di una qualche estensione finora scritte, tutte più n meno condotte formalmente sullo schema dei tardi processi di beatificazione, secondo lo stile di una
Gens Sannita
- Scritto da Mario Sorrentino
- Categoria: Sito 2002
CONTINUATORI DEL COGNOME DI UNA GENS SANNITA A CASALBORE
Sergio Ignelzi di Casalbore vorrebbe sapere che cosa significa il suo cognome. Si è rivolto ad una rubrica de Il Corriere della Sera, però la sua richiesta è rimasta insoddisfatta. Avendo scoperto per caso la sua richiesta sul Web, ma non disponendo del suo indirizzo e-mail, gli rispondo tramite il nostro sito montecalvese. La mia ipotesi sull’origine del suo cognome è la seguente: IGNELZI deriverebbe da EGNATII (nom. pl.) , che era il cognomen di una gens sannita molto famosa. Gallio Egnazio fu l’eroico comandante della Terza guerra sannitica che cadde a Sentino (presso Fabriano), nel 295 a.C., dove i Sanniti, alleati con i Galli e gli Etruschi, furono sconfitti dai Romani, in una battaglia che segnerà il declino delle sorti dei Sanniti e che costò ai vincitori la morte del console romano Decio Mure, immolatosi perché la vittoria arridesse ai suoi.
Museo dei mestieri civiltà contadina
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Sito 2002
L’idea per un MUSEO DEI MESTIERI E DELLA CIVILTÀ’ CONTADINA in Irpinia.
La scomparsa di alcuni Mestieri, dovuta all’introduzione di nuovi strumenti di lavoro e tecnologie innovative, e della civiltà contadina arcaica, tramandataci da tradizioni secolari, ci impone una riflessione seria su quanto stiamo perdendo della nostra identità etnica e storica. La storia, giustamente, non può fermarsi;la memoria collettiva svanisce nell’arco di qualche generazione e attualmente non va ad alimentare più né miti né leggende. Pertanto, diviene urgente e si pone l’idea di un MUSEO DEI MESTIERI E DELLA CIVILTÀ’ CONTADINA in Irpinia , perché la storia , certamente storia umile e oscura date le modeste condizioni di vita ,dei nostri padri riviva e sia tramandata alle nuove generazioni che si avviano ad avere come unico patrimonio i mass media.
Pagina 223 di 227