Il pellegrinaggio al Santuario della Madonna Incoronata - Credits Giovanni Rinaldi- Altro Sud Rievocazione allegorica di leggende e apparizioni che gruppi di devoti di varia provenienza interpretano annualmente ritrovandosi e mescolandosi sul luogo del santuario. Rito millenario che torna a rinnovarsi ogni primavera, al centro del Tavoliere, in onore della Madonna nera: è un culto basato sulla leggenda di fondazione che vede la Madonna Incoronata apparire su di una quercia, attorniata da figure di angeli e santi; ai suoi piedi il pastore contadino in adorazione e San Michele nell’atto di trafiggere il demonio con la spada. Questa immagine la tradizione popolare l'ha fatta propria, adattandola e riadattandola a pratiche giuridiche e magico-religiose, espressioni letterarie, iconografiche, gestuali e spettacolari, miscelandosi con la tradizione colta e la propaganda religiosa.
MONTECALVO IRPINO (AV) - Cosa ci fanno quattro donne di Montecalvo Irpino, in una delle immagini del 1955 presenti nell’inserto di Repubblica “La Domenica” del 16 novembre 2008? Probabilmente qualche lettore di Montecalvo, quel giorno, acquistando il giornale in edicola, neanche si accorse della foto; mettiamo il caso che l’immagine gli sia passata sotto il naso: credete che abbia pensato ai nomi di quelle persone o al perché della pubblicazione di tale immagine in quel contesto? Pensate che abbia riconosciuto, in quella foto, Libera Gruosso (Murante), Angela Paduano (Tagliacòccia), Rosa Di Maggio, Giuseppina Iannone (Pippinèlla Vintidóji)? È opportuno partire da questo interrogativo, per capire quanto poco si conosca della nostra storia montecalvese più o meno recente. Se poi consideriamo che quella foto è materia di studio per i maggiori ricercatori di musica etnica di tutto il mondo... possiamo immaginare la portata di quel documento. Nell’inserto in questione si parla di Alan Lomax, del suo passaggio in Italia e della sua pubblicazione
Continua la crisi demografica che sta investendo l’Irpinia. Anche il 2022 è risultato, secondo gli ultimi dati Istat, negativo sotto questo punto di vista. La popolazione in 365 giorni è passata da 402.929 a 401.451 mila, facendo registrare -1478 residenti. È come se, ancora una volta, un intero paese fosse scomparso dalla provincia di Avellino. Tra i comuni con popolazione superiore si registra un calo di 321 unità nel capoluogo, 182 ad Ariano dove la popolazione residente è scesa a 21.240. Risulta invece in aumento la popolazione di alcuni comuni dell’hinterland avellinese. In crescita Montoro e Solofra con, rispettivamente, +91 e +39 residenti. Male le zone della Valle Ufita, del Calore, dell’arianese e dell’Alta Irpinia. Mirabella Eclano passa da 6856 residenti a 6732 facendo registrare un calo di 124 unità. Perdono residenti anche Flumeri (-99), Sturno (-42), Frigento (-23), Gesualdo (-29), Vallata (-30), Montecalvo (-26), Savignano (-22). Perdono anche Sant’Angelo dei Lombardi con -33, Nusco con – 28, Bisaccia (-50), Lacedonia con -53. In controtendenza, invece, alcuni comuni che hanno aumentato la popolazione residente. È il caso di Grottaminarda che, al 1 gennaio 2023, faceva contare 7733 residenti, con un +11 rispetto all’anno precedente. In crescita anche la popolazione di Fontanarosa (+6) e quella di Sant’Angelo all’Esca che, anche grazie alla politica dell’accoglienza, fa registrare +18 residenti.
“Sono convinto che zio anche di notte usciva dalla chiesa per andare a parlare con i giovani che proprio alle nostre spalle purtroppo facevano uso di droga. Erano anni bui per un fenomeno che era purtroppo esploso da poco. Zio Carlo nella sua missione pastorale voleva essere al fianco delle persone in difficoltà”. Un ricordo vivo e vivido quello di Francesco Marra, nipote di don Carlo Lombardi, parroco della chiesa di Santa Maria della Verità, al rione Triggio di Benevento, barbaramente ucciso all’interno della casa canonica. Un omicidio per il quale furono poi indagate tre persone, che all'epoca “venne vissuto drammaticamente da tutta la comunità di Benevento e il