- Scritto da Mario Sorrentino
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In nessuna delle schede scritte per questo museo virtuale mi sono espresso in prima persona come ora sto per fare riguardo al rione Trappeto del mio paese d’origine. Una specie di pudore mi ha trattenuto dal farlo, una specie di blocco psicologico, per molto, troppo tempo. Si trattava, lo temevo, di recitare solamente un elogio funebre. Si può parlare di un pezzo di paese, di un piccolo mondo incastonato ai margini del centro storico come si fa di una persona morta? Ora so che si può fare , perché il Trappeto è morto.Giace con le facciate sventrate delle sue case sulla pendice meridionale della nostra modesta montagna e sembra che stia per scivolare nella voragine del Fosso Palumbo.Le antiche case scavate nell’arenaria e ordinate in gradoni sono ormai immerse nel silenzio e non danno più segni di vita. L’abitato ancora vivo era ordinato in gradoni più o meno orizzontali e le case di un livello inferiore tracciavano con i loro tetti le strade ( sentieri quasi campestri, in verità) per le case del livello superiore; e così salendo sino al ciglio del rione dove in alto cominciava il paese di case “vere”, non di case “grotte”.
- Scritto da Mario Sorrentino
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Durante dieci anni di riavvicinamento a Montecalvo e un’assenza precedente di altri diversi decenni, un’idea delle condizioni economiche, sociali e culturali della mia terra d’origine me la sono fatta. La espongo qui invitando chiunque vorrà a criticarla in senso negativo o positivo che sia. Naturalmente mi aspetto delle ragioni e considerazioni comprovate o da fatti notevoli o da ricostruzioni logiche fondate storicamente. Qualche anno fa affermai con una certa sicurezza che il nostro paese è stato fondato intorno all’anno Mille da gente, dicevo, “raccogliticcia” come dimostrava tra l’altro il fatto che i nuovi residenti non si erano neanche messi d’accordo su come chiamare il loro insediamento (o, peggio, non se ne erano nemmeno dati cura) con un nome proprio. Monte Calvo è una generica indicazione geografica o descrittiva d’ambiente probabilmente risalente alla conquista romana e ai loro disboscamenti radicali. Gente raccogliticcia in fuga da qualche disastro ambientale, saccheggio o epidemia che mai si amalgamarono a formare una comunità vera e propria.