- Scritto da Lucio Garofalo
“Com’è umano, lei!” Quelli della Domenica.
è una battuta tormentone pronunciata da Giandomenico Fracchia, la maschera buffa e surreale inventata da Paolo Villaggio, che lo interpretò per la prima volta nel 1968 nel programma televisivo una società che diventa sempre più assurda e mostruosa, crudele e disumana oltre ogni limite accettabile.Nella fattispecie, la “belva umana” è un sindaco leghista che ha minacciato di far licenziare le maestre della Scuola dell'Infanzia di Fossalta di Piave, un piccolo comune in provincia di Venezia. Le insegnanti sono “colpevoli” di un gesto di elementare solidarietà umana nei confronti di una bimba africana di quattro anni, i cui genitori, a causa delle ristrettezze economiche, non potevano permettersi di pagare il servizio della refezione scolastica. Per risolvere il problema le maestre avevano deciso di rinunciare a turno al pasto a cui ciascun insegnante ha diritto durante la pausa mensa, per cederlo all’alunna.
- Scritto da Redazione
Pubblicata la br ochure del progetto “dalla Zona Rossa alla Verde Irpinia” e messo on line il video che racchiude la descrizione dei comuni aderenti al progetto: Ariano Irpino, Casalbore, Greci, Montaguto , Montecalvo Irpino , Villanova del Battista e Zungoli.Per promuovere la nuova iniziativa è stato scelto il titolo “Vivere la Verde Irpinia” che si propone di favorire il trasferimento di chi vive nell'area ad alto rischio vulcanico della Campania, in questi otto comuni. Il comune capofila è quello di Montecalvo Irpino e il sindaco Carlo Pizzillo ha voluto presentare il progetto promosso dall’amministrazione regionale. “L’ iniziativa – spiega Pizzillo - nasce dalla constatazione che la nostra regione si caratterizza per la contemporanea presenza nel suo territorio di realtà orografiche e demografiche assai eterogenee.Esso si propone di ricercare sinergie e idee per favorire il trasferimento dei cittadini, attualmente residenti nell’area ad alto rischio vulcanico della Campania, negli otto comuni interni della regione appartenenti alla provincia di Avellino, situati a ridosso della dorsale Appenninica al confine con la Puglia. Video
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E' stato sottoscritto dalla Regione, dalle Province di Napoli ed Avellino e dai comuni di Ariano Irpino, Casalbore, Greci, Montaguto, Montecalvo Irpino, Svignano Irpino, Villanova del Battista e Zungoli un Protocollo d'Intesa per avviare una serie iniziative rivolte al decongestionamento abitativo della zona rossa del Vesuvio ed al potenziamento degli insediamenti residenziali nell'area dell'Ufita. Alla firma del Protocollo d'Intesa hanno preso parte l'assessore regionale all'Urbanistica ed al Governo del Territorio, l'assessore all'Urbanistica della Provincia di Napoli, l'assessore allo Sviluppo Economico della Provincia di Avellino, l'assessore alla Cultura del Comune di Boscoreale e i sindaci di Ariano Irpino, Casalbore, Greci, Montaguto, Montecalvo Irpino, Svignano Irpino, Villanova del Battista e Zungoli. La Regione a tal proposito ha già stanziato 2 milioni e 500 mila euro. VIDEO
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- Scritto da Lucio Garofalo
In questi giorni non mancano le manifestazioni ufficiali per celebrare solennemente, alla presenza delle autorità istituzionali, il trentennale del terremoto che il 23 novembre 1980 sconquassò il Sud Italia con un’intensità superiore al 10° grado della scala Mercalli e una magnitudo pari a 6,9 della scala Richter.Una scossa interminabile, durata 100 secondi, fece tremare l’arco montuoso dell’Appennino meridionale, radendo al suolo decine di paesi dell’Irpinia e della Lucania e decimando le popolazioni locali. A 30 anni di distanza, il ricordo funesto di quella tragedia storica suscita negli abitanti che l’hanno vissuta sulla propria pelle, emozioni assai forti e contrastanti, di sgomento e cordoglio corale, un profondo senso di angoscia e turbamento, di inquietudine, dolore e rabbia.
Leggi tutto: A 30 anni dal sisma del 1980: analisi e provocazioni corsare
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E’ ancora lotta al comune di Montecalvo Irpino. I dipendenti comunali reintegrati in servizio dopo l’ordinanza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Ariano Irpino, adesso hanno deciso di continuare la lotta per salvaguardare i loro diritti e chiedono le dimissioni delle Rsu aziendali, Beniamino Iorizzo, Felice Goduto e Antonio Blundo.
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Con ordinanza del 02.1.2010 il Tribunale di Ariano , pronunciandosi su un ricorso per condotta antisindacale presentato da C.G.I.L FP nei confronti del Comune di Montecalvo, ha dichiarato l'inefficacia di tutti gli atti giuntali e monocratici adottati dall'amministrazione comunale in ordine alla rideterminazione della pianta organica e fino al collocamento in disponibilità di n. 12 dipendenti che sono stati,per effetto di tale pronuncia, immediatamente reintegrati nei rispettivi posti di lavoro dai quali erano stati brutalmente estromessi. Sull'argomento Unione Popolare Montecalvo in più occasioni ha avuto modo di stigmatizzare il comportamento gravemente illegittimo dell'amministrazione avendo chiaramente intravisto nell'operato della Giunta e del Responsabile del Procedimento (funzione che nell'ultima fase è stata svolta dallo stesso Vice Sindaco) il perseguimento d'interessi sfacciatamente clientelari e di parte: ma occorreva la pronuncia del Giudice per riportare alla normalità una situazione incresciosa e punteggiata da numerose
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Il Tribunale di Ariano Irpino, quale giudice del lavoro, ha dichiarato la condotta antisindacale del Comune di Montecalvo Irpino annullando tutti gli atti relativi al collocamento in mobilità dei dipendenti. E’ quanto emerge dall’ordinanza emessa oggi pomeriggio dal magistrato, dott. Pietro Vinetti. L’ordinanza ristabilisce la verità sulla vicenda e consente il reintegro dei 12 dipendenti collocati in mobilità (in realtà erano 13 ma uno è stato collocato in quiescenza) in quanto il giudice ha ordinato al Comune di Montecalvo Irpino di annullare le delibere della Giunta Comunale con le quali è stata rideterminata la dotazione organica e sono stati collocati in disponibilità i lavoratori. L’ordinanza, scaturita dal ricorso proposto dall’ufficio legale della CGIL in persona dell’avvocato Giuseppe BARRASSO, va anche oltre e specifica gli altri profili vizianti della procedura denunciati dalla FP CGIL: la mancata nomina della delegazione trattante e il conflitto di interesse di alcuni dipendenti che facevano parte tanto della delegazione di parte pubblica quanto di quella sindacale.