Breve storia dell'arte orafa Montecalvese
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
- Categoria: Cultura
Con l'unità d'Italia furono realizzate le prime sistematiche statistiche economiche,con mirati censimenti volti alla conoscenza del territorio dello Stato .
Anche i Borbone,in verità, vi avevano pensato,appena qualche decennio prima del tracollo,ma con un intento completamente diverso:magnificare le bellezze e le ricchezze del paese,senza alcuno scientifico riferimento all'aspetto economico,che veniva demandato alla autonoma capacità gestionale del territorio.
Da questi dati,estremamente interessanti si evincono le peculiarità dei vari comuni, come per Montecalvo,che ben appalesava la sua certa vocazione agricola,ma anche una non secondaria attività artigianale (100 scarpari,fabbri,armaioli,ricamatrici....... ).
Tra i tanti traspare la presenza di un Orafo,che non è considerato come una professione vera e propria,forse perché riconducibile a particolari gruppi etnico-religiosi,o per quella naturale ritrosia Del meridionale a manifestare le proprie "debolezze",ingigantendo le proprie miserie.
Giuseppe Cristino e la guerra civile spagnola
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Storia
Di tutti i popoli, di tutte le razze, veniste a noi come fratelli, figli della Spagna immortale, e nei giorni più duri della nostra guerra, quando la capitale della Repubblica spagnola era minacciata, foste voi, valorosi compagni delle Brigate Internazionali, che contribuiste a salvarla con il vostro entusiasmo combattivo, il vostro eroismo e il vostro spirito di sacrificio”. Dolores Ibarruri, la “pasionaria” della guerra di Spagna, in questo modo ringraziò i volontari che formavano le Brigate Internazionali. Ma le parole pronunciate dalla rivoluzionaria spagnola erano un grido di dolore, nel ricordo delle migliaia di caduti che avevano contrastato la sanguinosa avanzata del generale Francisco Franco.
Sulla terra di Spagna, lottando per la libertà, fu versato anche sangue irpino: Giuseppe Cristino, un giovane di Montecalvo si arruolò volontario nelle Brigate Internazionali, ma la sua voglia di giustizia gli riservò un atroce destino.
Nel campo di concentramento di Saragozza, una epidemia di tifo stroncò la sua esistenza terrena.
Correva l’anno 1941.
Commedie, Sonetti e Madrigali nella Montecalvo del ‘700
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
- Categoria: Attualità
Il 15 Agosto 1748 nella Collegiata di Santa Maria Assunta in Cielo,si tenne una Accademia,vale a dire una manifestazione artistico- letteraria in onore della Vergine,nel giorno della sua Assunzione,con la recita di poesie e canti e la rappresentazione di una commediola sacra,col solo unico fine di magnificare la grandezza di Dio e della sua soavissima Madre.Il manoscritto che raccoglie i componimenti letterari, è straordinariamente importante, non solo per il contenuto delle opere ,di ottimo livello e grande raffinatezza culturale,ma soprattutto per il suo utilizzo come libretto d’opera,visto che l’Accademia è stata rappresentata più volte, alla presenza della moltitudine dei fedeli e all’interno della stessa Collegiata,per il qual motivo ben si spiega l’utilizzo della lingua volgare e addirittura del dialetto montecalvese.
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Roberto De Simone
- Scritto da Francesco Cardinale
- Categoria: Attualità
Il 29 luglio 2006, il musicologo napoletano Roberto De Simone, intendendo aggiornare la raccolta Canti e tradizioni popolari in Campania , da lui precedentemente curata, si reca a Montecalvo per registrare alcuni canti della tradizione musicale campana. Lo accompagnano, oltre a due collaboratori, lo scrittore irpino Aniello Russo e il poeta ed etnografo Angelo Siciliano. Realizzerà le registrazioni in contrada Frascino, dal contadino cantatore Felice Cristino, meglio conosciuto, in paese, come zi’ Filìci Pannucciéddru . Qualche anno dopo, De Simone pubblicherà uno dei canti registrati a Montecalvo, Compagni, il due giugno, conosciuto in paese con il titolo Canto comunista, nel volume Son sei sorelle , corredato da un cofanetto con 7 CD. Nel volume, le pagine corrispondenti sono 318 e 319. Il brano è presente sul CD n. 6, traccia n. 9. Da "Alan Lomax - Il passaggio a Montecalvo Irpino" II Edizione - Il Terebinto". Contributo : Francesco Cardinale
Giuseppe e Pietro Cristino nella terra del silenzio
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Storia
Il figlio, partigiano, |
Parlare di Giuseppe e Pietro Cristino, oggi, nell’epoca del crollo delle ideologie, dopo l’implosione dei regimi totalitari dell’Est europeo, ma anche di guerre sanguinose – basti pensare a quella del Golfo Persico e all’altra tra le nazioni dell’ex Iugoslavia – che sicuramente hanno trovato una concausa nel crollo del Muro di Berlino del 1989, che ha segnato la fine della guerra fredda e dei blocchi contrapposti, guidati dalla fine della seconda guerra mondiale rispettivamente da USA ed URSS, potrebbe anche significare andare ad indagare fatti, persone e vicende del Novecento, la cui storia, oltre che non sempre ripercorsa e chiarita adeguatamente e a sufficienza, ci appare distante anni luce. E proprio tale distanza consente che tanti personaggi di primo piano, che hanno fatto la storia civile e sociale del nostro paese, possano essere spesso posti in discussione per le scelte politiche fatte e per il loro operato nel secondo dopoguerra, in quanto hanno contribuito, seppure indirettamente, a quel sistema politico nazionale bloccato, rimasto senza alternativa. Si è parlato e si parla anche di democrazia incompiuta. La realtà è che per più di quaranta anni ci hanno governato più o meno le stesse persone, realizzando – caso unico tra i paesi occidentali – una sorta di “dittatura” in democrazia, che ha determinato conseguenze assai gravi: invecchiamento e inefficienza delle Istituzioni pubbliche; alcuni fenomeni gravi di collusione tra politica e criminalità organizzata; intere regioni alla mercé di mafia, ‘ndrangheta o camorra che insanguinano il Sud sostituendosi allo Stato come se questo avesse rinunciato alle proprie funzioni; malcostume diffuso della pratica del pizzo e della bustarella per cui, sempre più spesso, la cronaca nera è ricca di casi di burocrati e amministratori locali divenuti essi stessi, in prima persona, i gestori del malaffare. |
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