Montecalvo Irpino - Cultura e Tradizione
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Mario Sorrentino - Presentazione - Lo zio d'America

Scritto da Mario Sorrentino
Categoria: Sito 2002
Pubblicato: 03 Marzo 2003
Visite: 129

Professor  Mario SORRENTINO
Laureato in Lingue e Letteratura straniere presso l’Università di Bologna.
E’ appassionato e cultore di glottologia.
Autore di varie pubblicazioni; due di queste dedicate alla sua terra d’origine da cui non ha voluto mai tagliare le radici.
Questi i titoli delle pubblicazioni riguardanti Montecalvo (scritte a due mani con Alfonso Caccese n.1958): “ La comunità romana di Tressanti” e “ La Malvizza: la transumanza, le Bolle, il grano”
presenta l'opera di LOUIS  A. DE FURIA  The Road From  Ariano Irpino (Versione Italiana)
IPOTESI SUL NOME DELLA COMUNITA’ ROMANA DI TRESSANTI

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La "Comunità romana di Tressanti"

Scritto da Mario Sorrentino
Categoria: Sito 2002
Pubblicato: 10 Marzo 2003
Visite: 133

PRESENTAZIONE
Raccogliamo e pubblichiamo questi due scritti così come essi sono stati redatti e lanciati nel vasto iperspazio del Web tramite il sito “Irpino.it”. Scritti che registrano quasi alla lettera, oltreché i primi appunti, anche i dialoghi e i discorsi tenuti prima di tutto tra noi due autori e poi tra noi con altri amici, durante i sopralluoghi nel territorio di Tressanti di Montecalvo, nell’agosto 2003. Segnatamente con Alfonso Caccese, Franco D'Addona e Franco Cardinale. La genesi del primo scritto (“Anzano”) è presto detta. Nell’udire un giorno un certo nome, “Anzano”, uno di noi, modesto praticante di linguistica diacronica e di toponomastica, sentì nel suo orecchio uno squillo di campanello.Il proseguimento potrete trovarlo nel primo capitolo della Parte Prima.

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Bolle della Malvizza

Scritto da Mario Sorrentino
Categoria: Sito 2002
Pubblicato: 10 Marzo 2003
Visite: 129

Le bolle della Malvizza   di Mario Sorrentino                       

Le bolle sono un fenomeno vulcanico, assimilabile vagamente ad una solfatara, con fuoruscita di gas e fango. Le emissioni mefitiche aumentano d’intensità e spettacolarità dopo le piogge. Il luogo è una “Mofeta” e nei pressi doveva trovarsi un santuario pagano dedicato alla dea Mefite, divinità degli inferi. La Malvizza è una contrada di Montecalvo Irpino, situata ai margini nord-orientali dell’Appennino campano. Frequentata dai cacciatori del paleolitico, abitata dal neolitico, è attraversata dal tratturo, detto la “Via Della Lana”, che da Pescasseroli (AQ) consentiva, sino alla metà del 1900, ai pastori abruzzesi la transumanza con le greggi fino a Candela (FG). L’area fu conquistata prima dai sanniti e poi dai romani. Questi vi fecero passare la Via Appia-Traiana che da Roma

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Paese Mio

Scritto da Dott.Antonio Stiscia
Categoria: Sito 2002
Pubblicato: 13 Marzo 2003
Visite: 124

Panorama

Adagiato su Tre Colli ,Montecalvo Irpino si affaccia ,quasi a dominare, la splendida e storica Valle del Fiume Miscano,uno dei più suggestivi angoli della verde Irpinia.

Tra i più importanti ed estesi centri della Provincia,ricco di storia e di tradizioni è per la sua posizione strategica un luogo dove la presenza umana si perde nella notte dei tempi. La presenza Osca  Sannitica e Romana,testimoniata dalle numerose  vestigia archeologiche(necropoli di San Vito,insediamenti alla C/da Malvizza-Tempio Dea Mefite,ruderi del Ponte Romano “dei diavoli”)fanno di questo paese un centro di interesse per i tanti studiosi.

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I re svevi di P. Bernardino Santosuosso

Scritto da Redazione
Categoria: Sito 2002
Pubblicato: 15 Marzo 2003
Visite: 128

Montecalvo dopo la morte di re Guglielmo II. - I re svevi.

Con la morte di Guglielmo II i regni di Sicilia passarono in successione - a Costanza normanna, che fu moglie dell’imperatore Errico VI. di Svevia.Vennero altri tempi - altri nomi — altre vicende. Le guerre di quei tempi per ricuperare i regni dotali, l’assedio di Napoli — la sua seconda venuta in Italia per il riacquiSto dei regni medesimi - sono fatti che possiamo leggere nella storia generale. - Seguirono i tempi di Federico Il di Svevia, ma per la nostra terra- che rimaneva ancora nella terra beneventana, per mutar di tempi e di baroni, nulla o quasi, si era cambiato.Nel regno, i Feudi incominciarono ad essere ereditarii a tempo di Federico II nel 1210 — dal quale fu pubblicata la Costituzione: Ut de successionibus - in cui si dichiara essere ereditarii con l’investitura semplicemente. - A tempo di Carlo II di Angiò, nel 1300 cominciarono ad essere ereditarii sotto altra investi tura, cioè per gli eredi discendenti dal legittimo corpo:Le aride cronache del nostro paese poco riportano di rilevante. Siamo sicuri che si viveva la vita di un paese feudale. Relativamente, era un centro notevole a causa dei rapporti che aveva con la vicina Ariano e dei contatti con Apice

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  1. "Storia civile" Manifestazione del 7 aprile 1946
  2. Conti e Duchi
  3. Montecalvo dopo la morte di re Guglielmo II°
  4. Brigantaggio

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