La carboneria e i moti del 1820 - Montecalvo e il risorgimento
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Montecalvo Irpino e il risorgimento nazionale. ( carboneria e i moti del 1820 )
Dopo la restaurazione borbonica è nel 1820 che nel meridione diventa corposo il sentimento di libertà politica con i primi ferventi per l’unificazione della nostra nazione. Dopo l’esperienza di Napoli , che aveva vissuto una fiammata di libertà, ora sono le popolazioni irpine pronte a scuotersi e a muovere in armi al primo segnale favorevole. Il Re Ferdinando I, temporeggiava nel prendere coscienza del volere del popolo , che richiedeva assolutamente una Costituzione democratica a tutela delle proprie libertà, e se da un lato la prometteva solennemente , dall’altro meditava un modo come ritornare al potere assoluto. L’occasione per compiere questo ennesimo atto
Battaglia di Benevento 1266
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Battaglia di Benevento - Montecalvo ai tempi di Carlo I°di Angiò - anno 1266
Dai cennati Pontefici furono fatti i primi passi per l’investitura dei regni di Napoli e di Sicilia diversa i sovrani e principi europei per indurli a venire in Italia a difendere le possessioni pontificie e alla conquista della corona. In seguito, le richieste per l’intervento, furono rinnovate dal successore di Urbano, Clemente IV, inviando l’ Arcivescovo di Cosenza Pignatelli ad offrire il regno a Carlo d’Angiò, conte di Provenza, il quale accettando l’offerta fattagli a mezzo dallo stesso arcivescovo ne riceve l’investitura confermata da Clemente.
Le 5 giornate di Avellino 1821
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Michele Morelli Giuseppe Silvati |
La repressione della rivoluzione nata dalle 5 giornate di Avellino 1821: LA BREVE VITA DEL GOVERNO COSTITUZIONALE di Gerardo Pescatore L’esito positivo dei moti scoppiati in Irpinia nel luglio del 1820 sotto il comando dei sottotenenti Michele Morelli e Giuseppe Silvati con l’appoggio del colonnello Lorenzo de Concilj e del generale Guglielmo Pepe si propagò rapidamente nel Napoletano segnando un importante successo e un primo fondamentale traguardo per le forze rivoluzionarie dopo il fallimento e le tragiche esperienze del 1794 e del 1799. |
Liceali Ariano ed il vescovo Nogaro
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![]() Il vescovo emerito Nogaro in gruppo con il Prof.Giovanni Maraia e gli studenti arianesi
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I giovani liceali arianesi incontrano il Vescovo emerito Nogaro a Caserta Da Ariano Irpino a Caserta, grazie ad un libro che il Prof. Giovanni Maraia, insegnante di storia e filosofia gli ha fatto leggere (“Ero straniero e mi avete accolto”). Così i ragazzi del Liceo P.P.Parzanese hanno conosciuto l’operato e le idee di Raffaele Nogaro, tanto da volerlo incontrare di persona, giovedì 4 marzo. Una chiacchierata amichevole, ospitata da don Battista Marello a San Leucio, dove i ragazzi si sono poi trattenuti col parroco di san Ferdinando Re e così hanno conosciuto il Belvedere e la visione utopica che l'ha fatto nascere. Tantissime le domande a cui il vescovo emerito di Caserta ha risposto senza censure: libero sempre, e adesso più che mai, con gli studenti del Parzanese. In un clima quasi familiare, i ragazzi chiedono, parlano dei loro dubbi, cercano di capire perché quelli come Nogaro all’interno della Chiesa siano un’eccezione, una nota stonata, |
Certamen, talenti in sfida
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Certamen, talenti in sfida a colpi di vocabolario
Latino e greco lingue morte? Non si direbbe proprio a giudicare dal consenso che sta riscuotendo la seconda edizione del Certamen Classicum Hirpinum. Sono oltre cinquanta gli studenti impegnati nella tre giorni dedicata alla cultura classica provenienti, quest’anno, da tutta Italia. L’evento, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, è riconosciuto dal Ministero della Pubblica Istruzione come “Programma nazionale di promozione delle eccellenze degli Studenti di Istruzione Secondaria Superiore (Decreto Ministeriale del 17 giugno 2009). Il notevole successo che il Certamen ha già riscosso lo scorso anno, a tutti i livelli, evidenzia in modo tangibile il ruolo determinante e fondamentale della scuola, chiamata, proprio in questi difficili tempi, in misura maggiore, all’arduo e significativo compito di formare ed educare le coscienze dei giovani ai grandi ed autentici valori di cultura e di umanità. Il Certamen quindi diventa grande occasione per riflettere che le comuni radici di storia e civiltà costituiscono un saldo ed indissolubile legame